-

Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza  -  (Italiano - English)

 

Colesterolo, HDL-C: la funzione protettiva dipende più da come è composto che da quanto ne abbiamo (29/08/2016)

Al congresso di Roma della European Society of Cardiology, 2016, si è parlato anche di colesterolo con interessanti novità.
Il ruolo del colesterolo HDL nello sviluppo delle patologie cardiovascolari dipende non tanto dalla sua quantità ma più dalla sua composizione di lipidi e proteine, con la più alta attività antiaterogenica legata alla frazione di elementi piccoli e densi.

Fino ad ora non si è mai messo in discussione il dogma che le lipoproteine ad alta densità (HDL-C)avessero esclusivamente un ruolo ateroprotettivo e questa convinzione era basata su studi e meta-analisi che mostravano una associazione tra alti livelli di HDL-C nel sangue e un minore rischio di patologie cardiovascolari.

Ma di recente questa convinzione è stata messa in dubbio principalmente da studi clinici che hanno mostrato i livelli di HDL-C erano indicativi di morte cardiovascolare solo in persone senza coronaropatie.

L'HDL può essere suddiviso in diverse sottopopolazioni in funzione della dimensione, della composizione, della densità e della funzione fisiologica dei componenti. Raggruppando per densità possiamo suddividere l'HDL in HDL2 con parti più grandi e meno dense e HDL3, più piccole e più dense..

 

Gli effetti ateroprotettivo, anti-infiammatorio ed anticoagulante si perdono se l'HDL non funziona correttamente.
Le attuali conoscenze sulla transizione da HDL funzionale a disfunzionale sono ancora frammentarie e sostanzialmente basate su risultati ottenuti in vitro.
Tuttavia generalmente si ritiene che le infiammazioni sistemiche viste in patologie come la sindrome metabolica, il diabete, le coronaropatie e le infezioni contribuiscano alla conversione dell'HDL-C da molecola antiaterogenica a proaterogenica.

In conclusione, la controversia sul ruolo ateroprotettivo dell'HDL-C, alimentata da dati clinici contrastanti, potrebbe essere spiegata dal fatto che la esatta funzione dell'HDL-C, e quindi il suo ruolo nello sviluppo delle patologie cardiovascolari, dipendono non tanto dalla sua quantità ma piuttosto dalla sua composizione di lipidi e proteine, con la maggiore attività antiaterogenica legata alla piccola frazione densa.

Da qui l'idea che si dovrà arrivare ad una maggiore sensibilità e specificità delle future terapie che dovranno essere basate non solo cambiamenti quantitativi, ma soprattutto qualitativi, delle funzioni dell'HDL-C.

Per saperne di più sul colesterolo...

Per saperne di più
L'articolo completo, dal sito dell'ESC Congress 2016 - Rome, Italy, 29 Aug 2016
HDL: a question of quantity or quality?
Link...

Marco Dal Negro