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Uso ed abuso di alcol in gravidanza (28/09/2015)

Una gestante su 10 negli US beve alcol ed 1 su 33 ne beve 4 o più dosi ravvicinate: è il binge drinking. Da noi le cose sembrano andare un po' meglio.
L'ultimo allarme è degli US CDC, Centers for Disease Control and Prevention, e spiega che, nonostante i rischi ed i danni dimostrati per il nascituro, il consumo e l'abuso di alcol in gravidanza sembrano stabili.

Tra gli effetti forse meno noti ricordiamo che gli alcolici bevuti in gravidanza restano, in qualche modo, nella memoria del neonato. Posti in contatto con il profumo dell'etanolo i neonati figli delle donne che bevevano spesso hanno mostrato reazioni più vivaci rispetto alle altre, mentre non vi era nessuna differenza per per l'esposizione al profumo di limone.

L’alcol influenza il Dna paterno incidendo negativamente sullo sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino: un esperimento condotto dall’Ibcn-Cnr in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, lo ha rivelato per la prima volta. Gli abusi paterni, poi, potrebbero aumentare nel figlio adulto il rischio di assumere comportamenti analoghi.

A differenza delle linee guida USA che seguono un approccio intransigente con l'eliminazione totale dell'alcol in gravidanza, regole probabilmente adeguate a quel popolo, in Europa si valutano le cose in modo più sereno approfondendo e distinguendo le conseguenze legate alle diverse modalità di assunzione dell'alcol.

 

Secondo una ricerca della danese Aarhus University, un consumo moderato di alcol in gravidanza non influenza lo sviluppo e l'intelligenza del nascituro. Si considera che un consumo sia moderato quando è tra 1 e 6 unità di alcol alla settimana e tiene conto anche di cosa voglia dire moderata quantità per ciascuna singola persona.
Ma cosa si intende per unità di alcol? Possiamo dire che l'unità di bevanda alcolica equipara il quantitativo di alcol bevuto a prescindere dalla gradazione alcolica. Mi spiego meglio: una unità alcolica corrisponde a circa 12 grammi di etanolo, cioè il contenuto in un bicchiere di vino o di una lattina di birra o di un bicchierino di liquore.
Ma non basta. Bisogna tenere conto anche della concentrazione di etanolo ingerito, perchè l'unità di superalcolico ha, sull'organismo, un impatto diverso rispetto all'unità bicchiere di vino. Non è difficile, basta non barare.

E' uno degli studi più ampi, su scala globale, realizzati sull'argomento e sono stati pubblicati sulla rivista di ostetricia e ginecologia BJOG.
L'analisi poggia sullo studio neuropsicologico di 1.628 bambini danesi registrati nella Danish National Birth Cohort 'Better Health for Mother and Child', che comprende informazioni sulle abitudini alcoliche in gravidanza delle madri.

Sono stati misurati il quoziente intellettivo, la capacità di prestare attenzione e di eseguire dei compiti assegnati, per valutare le capacità di pianificazione, di organizzazione e di mantenimento dell'attenzione, dei bambini di 5 anni. I dati emersi sono stati paragonati con quelli di un gruppo di riferimento composto da coetanei nati da madri che si erano astenute dal consumo di alcol durante la gravidanza.
Non sono state rilevate differenze tra i due gruppi.

Ecco le pagine relative a quanto appena detto:

Istituto Superiore di Sanità: rischi da alcol nel pancione per oltre 7 neonati su 100 (12/09/2011)
link..

Alcol in gravidanza: il neonato se ne ricorda (01/10/2013) link...

Anche le abitudini alcoliche dei padri prima del concepimento possono incidere sull’esito della gravidanza e sulla salute del feto e del bambino. link...

CNR: alcol in gravidanza e rischi nella formazione del nascituro (03/11/2011) link...

Un limitato consumo di alcol in gravidanza non danneggia il nascituro (03/10/2013) link...

Per saperne di più
Fetal alcohol spectrum disorders (FASDs)

Marco Dal Negro

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