In primavera, tra marzo e giugno, aumenta la
frequenza degli attacchi di cefalea e all’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù si registra un incremento
delle visite del 15% rispetto ai mesi precedenti.
Questo accade perché gli emicranici sono molto
sensibili a qualsiasi tipo di cambiamento: sbalzi
termici importanti e repentini nell’arco della
stessa giornata o da un giorno all’altro,
l’alternanza sole/pioggia tipica di questo periodo
dell’anno, ma anche modificazioni del ritmo
sonno/veglia risultano particolarmente svantaggiosi
per chi combatte con questo disturbo.
"Migraine" di Sasha Wolff from Grand Rapids
Inoltre, per i bambini
in età scolare, l’aumento del numero degli attacchi
in primavera è legato anche all’intensificarsi
dell’impegno scolastico in vista delle prove di fine
anno (esami, giudizio finale) che li sottopone a uno
stress maggiore.
L’emicrania è la
malattia neurologica genetica più diffusa tra i
piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100.
“In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare
– sottolinea Massimiliano Valeriani, responsabile
del Centro Cefalee del Bambino Gesù - è rivolgersi
al pediatra di famiglia per provare a capire se il
mal di testa è espressione di emicrania (è così nel
60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le
infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali
potenzialmente serie.
Pubblicità
Il secondo passo è
contattare un Centro specializzato”.
Per
saperne di più sul mal di testa....
MDN |