La narcolessia ha una componente autoimmune scoperta
da un gruppo internazionale di studiosi che
cercavano di comprendere perché tra due vaccini
utilizzati per l'influenza suina del 2009 solo uno
fosse collegato a questa patologia.
L'associazione tra il vaccino e l'insorgere della
narcolessia ha portato gli studiosi a verificare i
meccanismi scatenanti scoprendo che, oltre ad una
predisposizione genetica, era necessaria la presenza
di una proteina che generava una reazione
autoimmune.
In sintesi, alcune
varianti nei geni rendono più facile la presenza
della narcolessia. In quasi tutti i casi nei quali
vi è anche cataplessia (improvvisa perdita delle
forze nei muscoli) è presente una variante genetica
chiamata HLA-DQB1*0602, che codifica un recettore
sulla superficie delle cellule immunitarie.
Le varianti HLA sono
spesso associate con diverse malattie autoimmuni, ma
da sole non sono sufficienti a causare la
narcolessia. La malattia sembra piuttosto innescata
dalla combinazione di una predisposizione genetica e
di una infezione.
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I narcolettici sono
portatori di un maggior numero di anticorpi contro i
patogeni come lo streptococco o il virus H1N1 che
nel 2009 ha causato l'epidemia di influenza suina
H1N1.
Cosa importante, i pazienti narcolettici hanno
livelli molto bassi del neurotrasmettitore
ipocretina, che normalmente aiuta a tenerci svegli
legandosi ai suoi recettori nel cervello. Questi
pazienti hanno anche meno neuroni cerebrali che
producono ipocretina.
I ricercatori hanno
scoperto che l'H1N1 contiene una proteina la cui
struttura mima in parte una porzione del recettore
umano dell'ipocretina.
Come previsto, i ricercatori scoprirono che questa
proteina dell'H1N1 era contenuta nel vaccino
Pandemrix della GlaxoSmithKline in dosi molto
maggiori di quelle presenti nell'altro vaccino, il
Focetria della Novartis.
Le popolazioni immunizzate con il Pandemrix
mostrarono forti incrementi dei casi di narcolessia
mentre quelle immunizzate con il Focetra no.
Quindi è possibile che
gli anticorpi generati contro questa proteina del
vaccino Pandemrix si siano legati ai recettori
dell'ipocretina creando una reazione autoimmune.
La verifica su pazienti narcolettici vaccinati con
il Pandemrix ha confermato la presenza di questi
anticorpi mentre quella sui pazienti vaccinati con
il Focetria no.
Gli studiosi ipotizzano
che nelle persone geneticamente predisposte alti
livelli della proteina presente nell'H1N1 stimoli la
produzione di grandi quantità di anticorpi sia
contro il virus che contro i recettori
dell'ipocretina. Questi anticorpi possono restare
nel sangue per mesi.
Sia un grande numero di
anticorpi che una infiammazione dovuta ad una
infezione indipendente da questa situazione
potrebbero alterare la barriera emato-encefalica
permettendo agli anticorpi di penetrare nel
cervello. Lì, gli anticorpi possono attaccarsi ai
recettori dell'ipocretina, anche portando il sistema
immunitario a distruggere o sopprimere le cellule
cerebrali fondamentali per la regolazione del ciclo
sonno-veglia.
Nella
pagina in inglese di questo articolo trovate
ulteriori dettagli sullo studio.
Per saperne di più
Science Translational Medicine
Antibodies to influenza nucleoprotein cross-react
with human hypocretin receptor 2
Marco Dal Negro |