Chi gioca molto con i video-game rispetto agli altri
mostra di avere migliore capacità di concentrazione
visiva e di usare maggiori strategie di navigazione
che poggiano sui sistemi cerebrali della
gratificazione (il nucleo caudato) e non sul sistema
di memoria spaziale (l'ippocampo).
Precedenti ricerche hanno evidenziato che le persone
che utilizzano le strategie di navigazione
dipendenti dal nucleo caudato hanno meno materia
grigia ed una minore funzionalità cerebrale
nell'ippocampo.
La comprensione dei
processi legati ad un uso intenso dei video-giochi è
ancora agli albori ma cerchiamo di comprendere le
differenze tra i due processi cerebrali con un
semplice esempio.
Strategie spaziali
significa che creiamo una mappa del territorio nel
nostro cervello con la posizione di persone e cose:
il rapporto tra queste identifica dove siamo noi.
I giocatori, invece, per
andare da un luogo A ad un luogo B memorizzano i
percorsi, una serie di svolte a destra e a sinistra.
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Uno studio condotto su
di un gruppo di 26 giocatori adulti, che passavano
almeno 6 ore alla settimana giocando, e 33 non
giocatori, ha mostrato che per navigare nel mondo
virtuale i giocatori nell'80% delle volte
memorizzavano i singoli percorsi. Il doppio dei non
giocatori che si affidavano maggiormente a punti di
riferimento memorizzati nell'ambiente utilizzando
solo nel 42% dei casi il ricordo meccanico dei
percorsi destra/sinistra.
Precedenti ricerche
hanno mostrato che le persone che usano le proprie
aree cerebrali in questo modo hanno una minore
integrità dell'ippocampo, realtà che è stata
associata con un maggiore rischio di problemi
neurologici come il Morbo di Alzheimer.
Per saperne di più
Greg L. West, Brandi Lee Drisdelle, Kyoko Konishi,
Jonathan Jackson, Pierre Jolicoeur, Veronique D.
Bohbot
Habitual action video game playing is associated
with caudate nucleus-dependent navigational
strategies
Marco Dal Negro |