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Guarire più rapidamente le ferite con il plasma (18/06/2015)

Usando il plasma un nuovo piccolo apparecchio stimola ed accelera la guarigione delle ferite, anche quando fanno fatica a rimarginarsi come accade negli anziani.

Dermatiti atopiche, psoriasi ed ulcerazioni croniche delle gambe, tipiche del diabete o delle vene varicose, sono dolorose e possono creare molti problemi. La collaborazione tra la società Cinogy, il Dipartimento di Dermatologia, Venereologia ed Allergologia del Centro Medico della università di Göttingen ed il Fraunhofer Institute for Surface Engineering and Thin Films IST, ha permesso di sviluppare una nuova tecnologia per curare le ferite ed alcune patologie della pelle basata sul plasma che se generato direttamente sulla pelle ne stimola la cicatrizzazione.

Uno studio clinico realizzato dal Prof. Steffen Emmert al Dipartimento di Dermatologia, Venereologia ed Allergologia del Centro Medico della università di Göttingen ha mostrato un effetto antisettico ed una maggiore capacità di risoluzione della ferita.

Mentre muove un apparecchio simile ad una torcia elettrica in piccoli cerchi sulla mano, il Prof. Wolfgang Viöl del Fraunhofer IST spiega che tutto ciò che si sente è un leggero formicolio. Tenendo il dispositivo sopra la pelle si vede tra la punta del dispositivo e la pelle una specie di leggera nebbiolina viola: è il plasma, un gas ionizzato.
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Per la prima volta un apparecchio genera un plasma atermico, freddo, direttamente sulla pelle, alla pressione atmosferica.
La tecnica, brevettata, richiede di piazzare l'elettrodo dell'apparecchio vicino alla pelle, che agisce come secondo elettrodo. Viene quindi applicata una corrente elettrica ad alto voltaggio ed i campi elettrici generati convertono l'area tra l'elettrodo e la pelle in plasma atermico.

Viene proposto come sicuro e non è doloroso. Dato che il plasma freddo non è stato mai usato sugli esseri umani la priorità del Fraunhofer IST è stata quella di valutare la sicurezza di questa soluzione terapeutica. Il Dr. Andreas Helmke spiega che al Fraunhofer IST è stata realizzata una analisi di rischi e benefici per valutare i parametri chimici e fisici, e la conclusione è stata che non vi sono motivi di preoccupazione per l'utilizzo.

Il Prof. Emmert ha spiegato che il maggiore beneficio derivato dall'uso di questa tecnologia è dovuto al fatto di combinare i meccanismi di diverse terapie. UV, ozono ed elettroterapia sono già disponibili, ma il plasma dà risultati migliori ed in minore tempo perché riduce la carica batterica sulla pelle mentre un campo elettrico stimola la microcircolazione del tessuto permettendo all'ossigeno di arrivare. Tutti elementi decisivi per la guarigione della ferita.

Per saperne di più
Fraunhofer-Gesellschaft

Marco Dal Negro

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