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Quando non riusciamo a ricordare, abbiamo perso il ricordo o la strada per trovarlo? (04/06/2015)

Con il passare del tempo, a seguito di traumi cerebrali o di malattie come l'Alzheimer, certi ricordi sembrano persi e non riusciamo più a richiamarli. Alcuni scienziati del RIKEN-MIT Center for Neural Circuit Genetics hanno cercato di comprendere un po' di più se il problema sia nella perdita vera e propria dei ricordi o se invece sia nella capacità di richiamarli nel momento desiderato.

Per farlo gli studiosi hanno operato su dei topi, creando un riflesso condizionato: tutte le volte che i topi entravano in una determinata area ricevevano una piccola scarica elettrica ai piedi, in modo che ogni volta che fossero entrati nell'area sentissero la scarica anche quando non veniva data.

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Gli scienziati hanno perciò concluso che, in questa situazione, i ricordi non erano stati cancellati, ma vi era stato solo un problema nel richiamarli.

La perdita di parti della memoria, così come l'incapacità di ricordare un singolo evento, possono in realtà essere dovuti ad ambedue le cause e non è possibile trovare regole universali. Un danno cerebrale può avere interessato i neuroni che contengono il ricordo oppure quelli usualmente utilizzati nel richiamarlo.

Com'è ben noto agli specialisti che utilizzano le tecniche ipnotiche, quando il ricordo è ancora presente nei neuroni molto spesso è possibile richiamarlo: evidentemente vengono attivati nuovi percorsi che lo permettono, così come spesso avviene nella rieducazione motoria post-traumatica.

Per saperne di più
Tomás J. Ryan, Dheeraj S. Roy, Michele Pignatelli, Autumn Arons and Susumu Tonegawa, "Engram Cells Retain Memory Under Retrograde Amnesia", Science, doi: 10.1126/science.aaa5542

Marco Dal Negro

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