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Maggiore attività del sole ed esposizione agli UV comporta meno figli e nipoti (25/01/2015)

L'attività solare e le esplosioni che avvengono sulla sua superficie, con il conseguento flusso di radiazioni che ci arrivano, influiscono sulle persone anche per diverse generazioni.

Gine Roll Skjærvø del Dipartimento di Biologia della NTNU - NORGES TEKNISK NATURVITENSKAPELIGE UNIVERSITET (Norwegian University of science and Technology) ha studiato i dati anagrafici e le variabili storiche della vita delle persone relativi al periodo 1750-1900: a che età avevano avuto il primo figlio, e l'ultimo, quanto tempo era passato tra le diverse gravidanze, quanti figli erano sopravissuti, quanti si erano sposati e quanti di questi avevano avuto figli?.


Robert A. Rohde/GNU General Public License

Gine Roll Skjærvø ha studiato i dati presenti nei registri ecclesiastici riguardanti 9.000 persone. Parte di questi dati è stata messa in relazione con fattori ambientali, compresa l'attività del sole.
Skjærvø ed i suoi colleghi hanno scoperto che i bambini nati negli anni nei quali vi era una forte attività solare avevano maggiori probabilità di morire rispetto a quelli nati in anni di scarsa attività solare. Il ciclo dell'attività solare è di circa 11 anni.

Mediamente l'aspettativa di vita dei bambini nati negli anni di grande attività solare è risultata di 5,2 anni più corta rispetto a quella dei bambini nati nei periodi di scarsa attività solare. La maggiore differenza si è vista nella probabilità di morire nei primi 2 anni di vita.

I bambini nati e sopravvissuti negli anni di maggiore attività solare hanno manifestato la tendenza ad avere meno figli rispetto agli altri. Questa scoperta mostra che l'effetto delle radiazioni UV (e non solo, n.d.r.) ha un effetto che perdura nelle generazioni successive.

Le radiazioni UV possono avere un effetto positivo sugli esseri umani per quanto riguarda i livelli di vitamina D, ma può portare anche una diminuzione della vitamina B9 (folato). E' noto che bassi livelli di folato durante la gravidanza sono legati con una maggior mortalità dei neonati.

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Lo studio della NTNU ha evidenziato che le famiglie di livello socio-economico più basso erano più influenzate dalle radiazioni, probabilmente perchè nel periodo considerato i loro componenti passavano un maggiore tempo all'esterno a lavorare, principalmente i campi, e si nutrivano in modo più povero.

I fatti che hanno influito su questi fenomeni sono certamente stati molti, ma a conclusione del proprio studio i ricercatori
ritengono di sconsigliare i bagni di sole in gravidanza, soprattutto se si vogliono avere molti figli.
Sono particolarmente interessate le persone con la carnagione chiara che devono rapportarsi con il sole delle zone più calde del pianeta con le dovute cautele.

Per saperne di più
I risultati dello studio sono stati pubblicati il 7 gennaio 2015 su the Proceedings of the Royal Society B con il titolo:
Solar activity at birth predicted infant survival and women’s fertility in historical Norway.”

Marco Dal Negro

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