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Materia grigia più sottile per gli amanti del multitasking (08/01/2015)

L'uso simultaneo di telefonini, lap-top ed altri apparecchi sembra che modifichi la struttura del cervello. Il multitasking mediale è legato ad un diminuzione della densità della vostra materia grigia in una specifica area del cervello, rispetto a quella di chi di questi apparecchi ne fa un uso saltuario.

Una ricerca realizzata dai neuro-scienziati Kep Kee Loh e Dr. Ryota Kanai conferma quanto emerso da precedenti studi che hanno mostrato un link tra il media-multitasking ed una scarsa capacità di mantenere l'attenzione in presenza di stimoli che distraggono, assieme con problemi emotivi come depressione ed ansia.

I due ricercatori sottolineano di aver trovato un collegamento, non necessariamente un rapporto causa effetto.
In futuro si tratterà di stabilire se sia l'utilizzo delle diverse tecnologie assieme a modificare la materia grigia o se invece le persone con la materia grigia meno densa siano più attratte dal multitasking.

I ricercatori del University of Sussex’s Sackler Centre for Consciousness Science hanno sottoposto a risonanza magnetica 75 adulti per esaminarne la struttura cerebrale. Tutti avevano risposto ad un questionario riguardo all'uso di apparecchi per il consumo di contenuti elettronici, tra i quali telefonini, computers, televisori e stampanti.
La diminuzione della densità della materia grigia è stata riscontrata nella zona della corteccia cingolata anteriore (ACC), area notoriamente deputata al controllo delle funzioni cognitive e di quelle emotive.

Kep Kee Loh ricorda che gli attuali stili di vita sono sempre più orientati verso un uso contemporaneo di più apparecchi e di più funzionalità, ma tutto ciò potrebbe avere delle conseguenze sull'equilibrio cognitivo e sul benessere socio-emotivo delle persone.
L'osservazione di quanto ci circonda sembra confermare una crescita dei problemi nella sfera emotiva, delle insicurezze, delle ansie e della depressione: l'uso compulsivo dei social media offre una chiara fotografia di queste crescenti fragilità, non solo tra i giovanissimi.

Negli studi precedenti era stato dimostrato che l'esposizione prolungata a nuovi ambienti ed esperienze poteva alterare la struttura cerebrale. I percorsi neurali e le sinapsi possono cambiare in base ai comportamenti, l'ambiente nel quale siete inseriti, le emozioni, e può succedere che a livello cellulare (in caso di apprendimento e memoria) o di ridefinizione dei percorsi corticali, che è come ri-mappare una specifica funzione, da un'area danneggiata del cervello ad un'altra.

Altri studi hanno mostrato che imparare a destreggiarsi in qualche cosa, come imparare la mappa della città di Londra per fare il taxista, può portare ad incrementare la densità della massa grigia in certe parti del cervello.

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Questi meccanismi non sono ancora chiari, spiega Kep Kee Loh, e se è anche plausibile che degli individui con una corteccia cingolata anteriore (ACC) più piccola possano essere più suscettibili nei confronti del multitasking a causa di una minore capacità di controllo cognitivo o di regolazione socio-emozionale, è altrettanto plausibile che alti livelli di esposizione al multitasking porti a cambiamenti nel struttura cerebrale negli stessi individui.

Per saperne di più
PLOS ONE
High media multi-tasking is associated with smaller gray-matter density in the anterior cingulate cortex
by Kep Kee Loh and Dr Ryota Kanai

University of Sussex

Marco Dal Negro

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