Se volete che i vostri figli siano bi-lingue
cominciate subito ad usarle e a fargliele sentire,
da neonati, prima del primo compleanno. Poi
diventerà più difficile, e lo hanno dimostrato i
diversi studi realizzati da David J. Lewkowicz,
Ferran Pons e Laura Bosch..
Lewkowicz è professore
Al Dipartimento di Scienze e patologia della
Comunicazione al Northeastern’s Bouvé College of
Health Sciences di Boston, USA.
Pons e Bosch sono co-autori di Lewkowicz nell'ultimo
studio ed operano all'Institut de Recerca en
Cervell, Cognició i Conducta (IR3C) - Facultat de
Psicologia dell'Universitat de Barcelona, Catalunya.
Insieme hanno hanno pubblicato i risultati di un
nuovo studio sul giornale Psychological Science.
Questo lavoro è
importante per diversi motivi.
Primo permette di
comprendere meglio le modalità con le quali i
bambini piccoli imparano a parlare, acquisiscono gli
elementi costitutivi del linguaggio ed imparano ad
usarli, come al di là dell'immaturità neurale e
comportamentale imparano a gestire due lingue
diverse altrettanto facilmente di quanto fanno con
una.
Questo ultimo studio parte dai risultati di un
lavoro precedente, del 2012, di Lewkowicz, che
mostrava come il neonato impara a parlare non solo
sentendo gli altri farlo, ma anche imparando a
leggere le loro labbra. La collaborazione con i
catalani Pons e Bosch ha permesso di affrontare
anche il problema dell'apprendimento contemporaneo
delle due lingue. Ma per i catalani il bilinguismo è
qualcosa a cui sono abituati, che conoscono e vivono
sulla propria pelle da secoli, e sono perciò
interlocutori privilegiati.
I ricercatori hanno visto che i bimbi guardano sia
gli occhi che le labbra di chi gli sta parlando, ma
a 4 mesi i mono-lingua guardano più gli occhi
dell'interlocutore mentre i bilingue guardano occhi
e labbra per un tempo uguale.
A 12 mesi i mono-lingua guardano per lo stesso tempo
occhi e labbra se si parla la lingua madre, ma più a
lungo le labbra se si parla un'altra lingua, mentre
i bilingue guardano più a lungo le labbra,
indipendentemente dalla lingua parlata, ed in ogni
caso, più a lungo dei mono-lingua.
Secondo motivo è perché
a tutte le coppie che si domandano quando sia il
momento più opportuno per iniziare a comunicare ai
piccoli in due diverse lingue senza mandarli in
confusione, risponde chiaramente: praticamente
subito.
Gli studi hanno cominciato a controllare all'età di
4 mesi gli esiti di quanto era già avvenuto, e poi
ancora a 6 e a 12 mesi.
Lewkowicz ed i suoi hanno studiato quali
informazioni comunicare ai piccoli per aiutarli ad
imparare meglio le due lingue contemporaneamente.
Lewkowicz spiega che durante il primo anno di vita i
bimbi attraversano un intenso periodo di
apprendimento durante il quale prendono padronanza
con la lingua nativa, la lingue madre, e
paradossalmente, mentre affinano la capacità di
usarla, perdono gradatamente la capacità di
percepire altre lingue in un processo noto come
restringimento percettivo. Se la lingua madre sono
due diventa tutto più scorrevole.
Pubblicità
Alla fine del primo
anno, se non li hanno già sentiti prima, i neonati
hanno ristretto la propria capacità di percepire
linguaggi diversi.
E' importante sapere che tutto ciò avviene molto
rapidamente e prima di quando ritenuto fino ad ora,
anche se i piccoli continuano poi a mantenere una
grande elasticità per tutta l'infanzia. Quel che è
certo, è che se non sei stato a contatto con una
lingua almeno durante l'infanzia, dopo, sarà molto
più difficile impararla.
L'esposizione a più
lingue nell'infanzia previene il restringimento
percettivo, ed ora è chiaro che un modo grazie al
quale i bimbi bilingue riescono ad imparare due
lingue è proprio quello di usare oltre all'udito
anche l'osservazione dei movimenti delle labbra di
chi parla.
Il terzo motivo è
l'aiuto che quanto trovato con questo lavoro potrà
dare nel comprendere con anticipo i problemi di
comunicazione dei bambini autistici. Normalmente la
diagnosi avviene tra i 18 ed i 24 mesi di età.
Vedi anche
Musica e bilinguismo: effetti analoghi sulle
capacità cerebrali di apprendimento (31/07/2012)
Dimostrato fisicamente che il bilinguismo dilaziona
i sintomi dell'Alzheimer (20/10/2011)
Per saperne di più
Northeastern University
Study: Bilingual infants lip-read more than
monolingual infants
Universitat de Barcelona - Institut de Recerca en
Cervell, Cognició i Conducta (IR3C) - Facultat de
Psicologia
Marco Dal Negro |