Allo UW Medicine's South Lake Union campus hanno
trovato che la proteina RIG-I, presente in tutte le
cellule del corpo, può attivare l'innata risposta
immunitaria ed induce i geni a tenere sotto
controllo l'infezione in una gamma di virus a RNA
tra i quali il virus del Nilo occidentale (West Nile
virus), della dengue, dell'epatite C, dell'influenza
A, il virus respiratorio sinciziale, il virus Nipah,
la febbre emorragica virale di Lassa ed il virus
dell'Ebola.
A scientist's illustration of immunology research at
UW Medicine's South Lake Union campus.
I ricercatori hanno
quindi cercato di comprendere le possibili
potenzialità terapeutiche e le conseguenti
applicazioni.
Michael Gale Jr., docente di immunologia e direttore
dello UW Center for Innate Immunity and Immune
Disease alla University of Washington spiega che
l'effetto antivirale della proteina RIG-I è stato
scoperto nel corso di una ricerca effettuata in
collaborazione con Kineta Inc. e la University of
Texas di Galveston.
Secondo Michael Gale Jr. per la prima volta si
dimostra che l'immunità innata può essere stimolata
terapeuticamente grazie ad una molecola presente in
tutte le nostre cellule.
La RIG-I è una proteina
cellulare nota come recettore di riconoscimento
patogeno che rileva RNA virale. Questi recettori
rilevano RNA virale e segnalano una risposta
immunitaria innata all'interno della cellula che è
essenziale per limitare e controllare le infezioni
virali. Il segnale induce l'espressione di molti
geni sia del sistema immunitario innato che
antivirali nonché la produzione di materiale
antivirale, di citochine infiammatorie, di
chemochine ed interferoni.
I ricercatori riportano
che i prodotti che ne derivano agiscono di concerto
per sopprimere e tenere sotto controllo l'infezione
virale.
Michael Gale Jr. spiega
che questo tipo di attivazione della risposta
immunitaria innata alle infezioni virali è stata
verificata con successo sia nelle cellule che nei
topi. Il prossimo passo riguarderà il dosaggio e la
stabilità, prima in modelli animali e poi sugli
esseri umani.
I tempi per fare tutto ciò potrebbero essere di
2-5-anni.
E' una scoperta che può
avere conseguenze importanti sia perché utilizza la
risposta immunitaria innata delle cellule e poi
perché lo fa contro le infezioni virali contro le
quali le armi attualmente disponibili sono piuttosto
limitate.
Per saperne di più
Journal of Virology
Targeting innate immunity for antiviral therapy
through small molecule agonists of the RLR pathway
J. Virol. doi:10.1128/JVI.02202-15
Link...
UW Center for Innate Immunity and Immune Disease
Link...
Marco Dal Negro |