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Sindrome del colon irritabile e carboidrati: attenzione all'alimentazione (23/04/2015)

I sintomi della sindrome del colon irritabile sono spesso legati a ciò che si mangia ed una dieta senza i carboidrati più indigeribili può aiutare in modo significativo.

Una tesi discussa alla Sahlgrenska Academy il 30 gennaio 2015 ha studiato 197 persone con i sintomi della sindrome del colon irritabile. Ai partecipanti è stato domandato quale ritenessero fosse la causa di questi sintomi.
Per l'84% la causa era da ricercare nelle intolleranze alimentari, per lo più riportate come ipersensibilità ai cibi grassi, a quelli che rilasciano istamina (molluschi, uova), ai cibi conservati (latte acido, lingon berries) e cibi ricchi di ammine biogene.

Ma soprattutto i sintomi erano presenti con il consumo di cibi contenenti carboidrati non digeribili, un gruppo di alimenti normalmente chiamato FODMAP (Fermentable Oligo-di and Mono-saccharides, And Polyols).

Da questa ricerca si è visto che circa la metà dei pazienti ha tratto beneficio da una dieta a bassa quantità di FODMAP, percentuale analoga a quella ottenuta seguendo un altro percorso alimentare, più tradizionale, che indica di mangiare poco e spesso, di pelare e frammentare il cibo in piccoli bocconi da masticare bene, riducendo i cibi grassi e quelli speziati, il caffè e l'alcol.

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Lena Böhn, autrice dello studio propone di approfondire la possibilità di combinare i due percorsi alimentari per ottimizzarne i risultati.

Durante questo lavoro sono stati realizzati anche esperimenti su pazienti con la sindrome del colon irritabile ai quali è stato somministrato un enzima, l'alfa-galattosidasi, che è noto per la sua capacità di scomporre alcuni dei carboidrati non digeribili.
L'ipotesi era quella di rendere più semplice l'assimilazione nell'intestino tenue riducendo così la fermentazione in quello crasso, e quindi riducendo anche i sintomi.
Sfortunatamente la cosa non ha funzionato.

Per saperne di più
Food-related gastrointestinal symptoms, nutrient intake and dietary interventions in patients with irritable bowel syndrome
https://gupea.ub.gu.se/handle/2077/37527.

Marco Dal Negro

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