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Nuovo test per prevenire cancro esofageo (13/08/2015)

E' stato realizzato un nuovo mezzo diagnostico che in molti casi può permettere di anticipare la diagnosi di cancro esofageo e di intervenire prima che sia tardi.

Negli ultimi 50 anni i cancri all'esofago sono diventati molto più frequenti e normalmente vengono diagnosticati in stadio avanzato quando la prognosi è ormai infausta. Circa l'80% dei pazienti muore nei primi 5 anni dalla diagnosi.

L'esofago di Barrett è uno stato nel quale la normale parete dell'esofago (l'epitelio squamoso) viene sostituito da cellule che sembrano quelle dell'intestino (epitelio colonnare).

L'esofago di Barrett di solito non presenta sintomi, ma è più frequente nelle persone che soffrono di reflusso gastrico ed a volte viene diagnosticato durante le indagini per il bruciore di stomaco. Nella maggior parte dei casi l'esofago di Barrett non viene diagnosticato.

Ma le persone che soffrono di esofago di Barrett sono più a rischio di adenocarcinoma esofageo, il cancro esofageo più frequente che si forma dalle ghiandole che producono il muco: molti ritengono che l'adenocarcinoma esofageo sia preceduto dall'esofago di Barrett.

Identificando precocemente le persone con esofago di Barrett diventerebbe possibile tenerle sotto controllo in modo da diagnosticare prima l'eventuale cancro quando si può ancora curare.

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Questa è stata l'dea alla base dello studio BEST-2 diretto dalla Cancer Prevention Trials Unit in collaborazione con la professoressa Rebecca Fitzgerald ed i suoi colleghi di Cambridge.
Il gruppo di studiosi ha messo a punto un mezzo diagnostico chiamato Cytosponge®, che abbinato al biomarcatore TFF3 può essere usato per diagnosticare l'esofago di Barrett senza bisogno di praticare l'endoscopia.

Si tratta di una spugnetta compressa all'interno di una capsula di gelatina, simile a quelle degli antibiotici, con attaccato un filo.
Sotto la supervisione di personale infermieristico il paziente ingoia la capsula mentre il filo viene trattenuto dall'altro capo.

Una volta nello stomaco la gelatina si scioglie e la spugnetta si espande.
Dopo qualche minuto l'infermiere/a tira il filo e rimuove la spugna, che passando dall'esofago raccoglie cellule che verranno analizzate.

Lo studio BEST-2 è stato progettato per verificare quanto funziona questo sistema.
Ne è risultato che su 647 pazienti con esofago di Barrett programmati per l'endoscopia e 463 con reflusso acido, ma senza esofago di Barrett, il sistema è stato ben tollerato, anche se il 6% (specialmente quelli con esofago di Barrett) non è riuscito ad ingoiare la capsula.
Complessivamente l'80% dei campioni Cytosponge® di pazienti con esofago di Barrett è risultato positivo per TFF3, paragonato con il 7,6% di quelli senza esofago di Barrett, da cui si deduce che il test riesce a distinguere abbastanza bene tra esofago di Barrett e tessuto normale.

La sensibilità (capacità di identificare correttamente i pazienti malati) nei pazienti con esofago di Barrett più diffuso è risultata superiore all'80%. Sensibilità e specificità (capacità di identificare correttamente i pazienti sani) sono risultati indipendenti da età, sesso e indice di massa corporea.

Per saperne di più
Barts Cancer Institute
New test could prevent oesophageal cancer

Cancer Research UK
The stem cell organisation, and the proliferative and gene expression profile of Barrett's epithelium, replicates pyloric-type gastric glands
Danielle L Lavery, Anna M Nicholson, Richard Poulsom, Rosemary Jeffery, Alia Hussain, Laura J Gay, Janusz A Jankowski, Sebastian S Zeki, Hugh Barr, Rebecca Harrison, James Going, Sritharan Kadirkamanathan, Peter Davis, Timothy Underwood, Marco R Novelli, Manuel Rodriguez-Justo, Neil Shepherd, Marnix Jansen, Nicholas A Wright, Stuart A C McDonald. Gut (2014) 63. PMID: 24550372.

Pubmed

Barrett's oesophagus

Marco Dal Negro

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