La risonanza magnetica è un esame che richiede molto
tempo, durante il quel bisogna restare immobili ed a
volte trattenere il respiro.
Gli scienziati del Medical Research Council hanno
trovato come ridurre di più del 75% questo tempo.
La risonanza magnetica può rilevare e misurare il grasso nel fegato dei diabetici di tipo 2. Una sezione di questo mostra gli eccessi di grasso accumulato (32% verde) ed in nero un contenuto trascurabile di grasso.
Image courtesy: K. Hollingsworth.
Lo spunto è venuto dalla
compressione delle immagini in formato JPEG: un
algoritmo esamina il file completo dell'immagine ed
elimina la maggior parte delle informazioni
contenute riuscendo a mantenere una buona qualità
della stessa. Questo processo si chiama compressione
e permette di archiviare o spedire immagini
utilizzando meno risorse rispetto all'originale. La
compressione può essere più o meno spinta dando
immagini meno o più definite.
Ora i ricercatori hanno
trovato il modo di comprimere i file delle immagini
create dalla risonanza magnetica durante il processo
stesso di creazione, riuscendo così, ad esempio, a
ridurre a 4 secondi il tempo di 18 secondi nel quale
era necessario trattenere il respiro.
La risonanza magnetica
viene utilizzata per vedere all'interno del corpo
organi e tessuti molli, in modo estremamente
dettagliato, se si resta immobili, con
caratteristiche di applicazione diverse rispetto
alla TAC.
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I primi esperimenti sono
stati effettuati per creare immagini del fegato:
normalmente riducendo la definizione delle immagini
queste risultavano troppo sfocate per poter fornire
le informazioni richieste. La compressione dei file
potrebbe risolvere molti problemi, specialmente
quando dalla qualità delle immagini dipendono
decisioni irreversibili come quelle di intervenire
chirurgicamente.
Il Dr. Kieren
Hollingsworth, autore anziano che lavora alla
University of Newcastle sottolinea l'importanze
della scoperta nei trial clinici e nelle decisioni
sugli interventi, ricordando che ora è necessario
verificare e mettere a punto il processo anche per
altri organi ed altre patologie.
Il Dr. Joe McNamara, Head of Population & Systems
Medicine al Medical Research Council (MRC)
sottolinea che in questo modo sarà possibile
estendere l'uso della risonanza magnetica
migliorando le possibilità e la qualità delle
diagnosi.
Per saperne di più
Lo studio è pubblicato sul giornale Radiology
Accelerating MR Imaging Liver Steatosis Measurement
Using Combined Compressed Sensing and Parallel
Imaging: A Quantitative Evaluation.
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Marco Dal Negro |