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Lo spessore di una parte del cervello indica se amiamo il rischio (24/09/2014)

Negli ultimi decenni sono stati realizzati molti studi sui rapporti tra attivazione neurale e capacità di prendere decisioni.
In un nuovo studio i ricercatori hanno cercato di capire se fosse possibile individuare qualche nesso tra questa capacità e le caratteristiche anatomiche del cervello.

 

E' stata perciò quantificata la propensione al rischio utilizzando un'analisi economica standard ed è stato quantificato il volume della materia grigia corticale del cervello in tutte le aree utilizzando mezzi neurobiologici standard.

E' risultato che c'è un rapporto tra il volume della materia grigia di un'area della regione parietale posteriore destra della corteccia e la propensione al rischio.
I partecipanti con una maggiore quantità di materia grigia in quest'area ha mostrato una maggiore propensione per il rischio.

Per confermare la fondatezza di questa ipotesi i ricercatori hanno esaminato con strumenti econometrici un secondo gruppo di partecipanti in modo da ottenere una verifica ex-ante e la conferma è arrivata.

Pur non fornendo alcun elemento su cause ed effetti, i risultati offrono la possibilità di identificare quello che potrebbe essere considerato come il primo biomarcatore stabile dell'attitudine verso il rischio finanziario.

La notevole disponibilità di scansioni cerebrali eseguite a scopo medico renderebbe così facile realizzare una mappatura della distribuzione geografica di questa attitudine utile per i legislatori e, con ogni probabilità, anche per scopi commerciali.

Per saperne di più
Neuroanatomy Predicts Individual Risk Attitudes

Marco Dal Negro

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