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Scoperto come riscrivere le emozioni legate ai ricordi (27/10/2014)

I neuroni che codificano se un ricordo è positivo o negativo possono essere riprogrammati per cambiare l'associazione emotiva legata a quanto vissuto.

© 2014 Susumu Tonegawa, RIKEN–MIT Center for Neural Circuit Genetics

Ciò che viviamo viene codificato nel nostro cervello sia in modo contestuale che emotivo, cioè vengono registrate informazioni che riguardano dove e quando abbiamo vissuto una certa esperienza ed altre relative a come lo abbiamo vissuto, se è stata un'esperienza positiva o negativa. Questo permette la formazione di associazioni tra i ricordi che ci aiutano a vivere.
Il modo in cui si realizza la codifica positiva o quella negativa è sempre rimasto oscuro.

Susumu Tonegawa ed i suoi colleghi del RIKEN–MIT Center for Neural Circuit Genetics ora hanno scoperto che dei neuroni del cervello nell'area dell'ippocampo possono essere pilotati per codificare ricordi come positivi o come negativi, indipendentemente da come sono stati vissuti nella realtà.

I ricercatori hanno utilizzato tecniche genetiche per marcare i neuroni nella zona del giro dentato dell'ippocampo e nel complesso basolaterale dell'amigdala (BLA), nei topi.
I ricordi sono codificati in entrambe queste due regioni come specifici gruppi di cellule attive chiamate engrammi, ma ciascuna delle due regioni codifica i ricordi in due modi leggermente diversi: la parte dell'amigdala codifica la valenza positiva o negativa, mentre il giro dentato codifica informazioni contestuali come l'emozione.

L'etichettatura genetica, che ha comportato l'utilizzo di canali fotosensibili chiamati rodopsina, veniva attivata dalla formazione di ricordi positivi ( in questo caso l'esposizione a delle femmine) o negativi associati con uno shock ai piedi. Le cellule che hanno espresso questo canale potevano successivamente essere attivate da esposizione alla luce. In questo modo si ottenevano risposte di avversione nei topi che avevano provato lo shock ai piedi, e di desiderio in quelli che erano stati posti in contatto con le femmine.

A questo punto i i ricercatori hanno utilizzato la luce per attivare i neuroni dell'ippocampo o dell'amigdala che erano stati etichettati durante la formazione del ricordo positivo e di quello negativo.
La volta successiva i neuroni dell'ippocampo che inizialmente avevano indotto risposta di desiderio, hanno invece prodotto una risposta di avversione. I neuroni dell'amigdala, invece non hanno mostrato questa elasticità e non hanno risposto cambiando la propria ve lenza.

Lo studio ha dimostrato che è possibile, perciò, registrare in un momento successivo un valenza positiva o una negativa riguardante il modo di vivere un ricordo.

I ricercatori hanno attribuito la possibilità di cambiare da positivo a negativo, e viceversa, il modo di ricordare un evento alla forza delle connessioni tra i neuroni dell'ippocampo e quelli del BLA in ciascun engramma.

Tutto questo potrebbe aprire nuove strade per affrontare le conseguenze successive ai traumi.

Potrebbe aiutare a comprendere meglio questo discorso guanto già pubblicato negli articoli indicati qui sotto.

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Per saperne di più
Redondo, R. L., Kim, J., Arons, A. L., Ramirez, S., Liu, X. & Tonegawa, S.
Bidirectional switch of the valence associated with a hippocampal contextual memory engram.
Nature 513, 426–430 (2014). doi: 10.1038/nature13725

RIKEN

Marco Dal Negro

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