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Migrare negli U.S. può aumentare il rischio di obesità (30/03/2014)

Il tasso di obesità tra i messicani emigrati negli U.S. è maggiore rispetto a quello dei messicani rimasti in patria.

Migrare negli U.S. può rappresentare per i messicani un rischio per la salute. "Exposure" to U.S. may raise immigrants' obesity risk, titolava la Reuters riferendosi ad uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, una pubblicazione dell'American Medical Association, e in effetti l'obesità rappresenta un rischio per la salute.


 

E' emerso che non solo emigrare negli U.S. fa diventare più grassi, ma anche i figli degli emigranti nati negli U.S. sono più obesi di quelli in Messico.
Uno studio ha verificato che il divario tra immigrati di prima generazione e quelli nati negli U.S. è parte di un aumento graduale di obesità associata con la migrazione verso gli Stati Uniti. Le probabilità di obesità tra i messicani di entrambi i sessi nati negli U.S. è circa tre volte superiore di quello relativo ai messicani nati in Messico.

Curiosamente anche le famiglie rimaste in Messico risentono di un membro emigrato negli U.S.: quando ad emigrare è un parente stretto anche nella famiglia di origine aumentano le probabilità di ventare obesi, specialmente per le donne.

Dopo avere effettuato gli aggiustamenti statistici necessari che riguardano l'età, lo stato maritale, l'educazione, l'eventuale vizio del fumo, le probabilità di diventare obesi per gli uomini emigrati di prima generazione mostrano un incremento rispetto agli equivalenti uomini rimasti in Messico, senza parenti stretti emigrati, un ulteriore incremento si vede per la seconda generazione ed un calo a valori intermedi rispetto ai precedenti, per la terza generazione.

Per le donne, invece, vi è una crescita continua, per la prima, seconda e terza generazione.

I ricercatori concludono osservando che, salvo poche eccezioni, i risultati mostrano una tendenza all'aumento dell'obesità collegato con l'esposizione agli U.S..

Secondo gli autori il problema è legato all'ambiente alimentare, cioè a ciò che normalmente si mangia in un paese, e citano un esempio che vale per quasi tutte le bibite. Una bottiglietta di Coca-cola da 12-oz (1/3 di litro circa) contiene negli U.S. 240 calorie con 65 gr. di zuccheri, mentre quella prodotta in Messico contiene 150 calorie con 39 gr. di zucchero. Poco più che da noi.
Lo studio è stato pubblicato nel dicembre 2012 e quindi i dati sono precedenti, mentre quelli riferiti al contenuto di zucchero da noi è aggiornato.

Per saperne di più
Mexico–United States Migration and the Prevalence of Obesity: A Transnational Perspective

Marco Dal Negro

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