Abbassare la temperatura dell'ambiente modifica il metabolismo e il tipo di grassi nel corpo (30/07/2014)

Dormire ad una temperatura un po' più bassa porta ad una crecita del grasso bruno e a cambiamenti nel metabolismo del corpo umano.

Come scritto in precedenti articoli (vedi sotto) nel corpo abbiamo tre tipi di grasso: quello bianco, quello bruno e quello beige. Troppo grasso bianco è tipico dell'obesità, aumenta il rischio di diabete di tipo 2 ed altre malattie.
Il grasso bruno, invece, brucia energia per creare calore e mantenere il corpo alla giusta temperatura.
Precedenti studi hanno mostrato che in presenza di temperature basse il grasso bianco si trasforma in bruno, sia negli esseri umani che negli animali.

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La PET/CT mostra che il grasso bruno (rosso) dei pazienti aumenta dopo un mese più freddo, ma che alzando nuovamente la temperatura il processo si inverte. Image by the researchers, courtesy of Diabetes.

Un gruppo diretto dal Dr. Francesco S. Celi della Virginia Commonwealth University e dal Dr. Paul Lee, ora al Garvan Institute of Medical Research in Australia, ha approfondito gli effetti della temperatura ambientale sul grasso bruno e sul metabolismo. Lo studio
è stato in parte sostenuto dal NIH’s National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) e dal NIH Clinical Center. I risultati sono stati pubblicati online il 22 giugno 2014 su Diabetes.

I ricercatori hanno preso 5 uomini in buona salute, li hanno lasciati vivere normalmente durante il giorno facendoli però rientrare alla sera nella propria camera private in una unità di ricerca clinica al NIH Clinical Center di Bethesda, Maryland.

La temperatura della stanza è stata regolata per il primo mese a 24°, per il secondo a 19°, per il terzo ancora a 24° e per l'ultimo a 27°.

Il tempo di esposizione a queste temperature è stato di almeno 10 ore ogni notte. I partecipanti hanno indossato abbigliamento standard da ospedale e nel letto hanno avuto solo le lenzuola.
Tutti i pasti somministrati sono stati attentamente dosati e controllati così come le quantità mangiate.
Alla fine di ogni mese i partecipanti sono stati controllati in modo approfondito verificandone anche il dispendio energetico, facendo delle biopsie di grasso e muscoli e scansioni con la PET/CT nella zone del collo e della parte superiore delle spalle, per misurare il volume ed i cambiamenti del grasso bruno.

Dopo un mese di esposizione a 19° i partecipanti hanno mostrato un aumento nel volume di grasso bruno del 42% ed un 10% di incremento nell'attività metabolica del grasso.
Questi cambiamenti sono stati annullati con un mese a temperatura normale ed il processo si è addirittura invertito con il mese a temperatura più alta. Tutti i cambiamenti sono avvenuti indipendentemente dai cambiamenti stagionali.

L'aumento di grasso bruno successivo al mese freddo è stato accompagnato da un incremento della sensibilità all'insulina dopo dei pasti durante i quali i volontari sono stati esposti ad una temperatura più fredda.
L'esposizione prolungata alla temperatura fresca è stata anche concomitante con significativi cambiamenti nel metabolismo di ormoni come la leptina e l'adiponectina. Non ci sono stati cambiamenti nella composizione corporea o nell'assunzione di calorie.

Dallo studio è emerso che è possibile intervenire, variando la temperatura ambientale, sulla creazione di grasso bruno e che questo processo può portare a miglioramenti nel metabolismo del glucosio. Questi cambiamenti sono poi reversibili modificando la temperatura.

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Per saperne di più
Temperature-acclimated brown adipose tissue modulates insulin sensitivity in humans.

Marco Dal Negro