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Tumore avanzato al seno: effetti positivi e negativi dell'antitumorale trastuzumab (13/06/2014)

Una ricerca firmata dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall’Università degli studi di Milano condotta su circa 1497 donne malate di tumore al seno HER2-positive in stadio avanzato, quando cioè il tumore può essere curato, ma non eliminato, ha riscontrato che il trattamento col farmaco antitumorale trastuzumab, l’Herceptin®, allunga il tasso di sopravvivenza, anche se è alto il rischio di sviluppare problemi cardiaci gravi.
La complessiva qualità dei risultati emersi dalla ricerca è valutata dagli stessi autori come moderata, a causa delle modalità con cui sono stati realizzati gli studi esaminati.

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E' stata fatta una revisione sistematica, che porta la firma dei ricercatori del prof. Roberto D’Amico della Cattedra di Statistica Medica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e del prof. Lorenzo Moja dell’Università degli studi di Milano, pubblicata recentemente sulla Cochrane Library, che, tuttavia, arriva a concludere che sono più le donne a beneficiare dell’uso di trastuzumab rispetto alle donne che ne subiscono un danno.

Il trastuzumab è stato somministrato in combinazione con altri farmaci come trattamento di prima linea, cioè prima di una progressione del tumore, oppure come trattamento successivo alla progressione. Il tasso di sopravvivenza, a due anni dall'inizio degli studi, si è dimostrato più alto per le donne a cui è stato somministrato il trastuzumab. Queste hanno guadagnato dai due agli undici mesi senza ulteriore progressione del loro tumore. Il farmaco è più efficace quando utilizzato come trattamento di prima linea o in combinazione con una classe di farmaci chemioterapici chiamati taxani.

Con le terapie standard, l’equivalente di 300 donne ogni 1000 sopravvivono dopo due anni e solo 10 sviluppano problemi al cuore. Se si aggiunge Herceptin, 373 sopravvivono (73 donne in più), ma 35 sviluppano problemi cardiaci tali da richiedere l’immediata sospensione di trastuzumab (25 donne in più).
Le funzioni cardiache tornano generalmente nella normalità una volta interrotto il trattamento. La revisione ha evidenziato che una particolare combinazione di farmaci è associata ad un più alto rischio di problemi cardiaci.

"Alcuni studi, tra i primi condotti, combinavano Herceptin con una classe di farmaci chiamati antracicline, conclude il prof. Roberto D'Amico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Direttore del Centro Cochrane Italiano e responsabile del progetto. “Questa combinazione non è raccomandata per le donne con tumore al seno in stadio avanzato”.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del programma di supporto alla ricerca Indipendente finanziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco - AIFA.

La Cochrane Collaboration è un’iniziativa internazionale indipendente e autorevole che prepara e mantiene continuamente aggiornate revisioni sistematiche sull’impatto degli interventi sanitari. Attualmente coinvolge più di 28.000 operatori sanitari, ricercatori e rappresentanti di associazioni di pazienti provenienti da oltre 100 paesi del mondo, che attraverso un rigoroso metodo scientifico raccolgono, valutano e diffondono le informazioni relative all’efficacia e sicurezza degli interventi sanitari.

Per saperne di più

Balduzzi S., Mantarro S., Guarneri V., Tagliabue L., Pistotti V., Moja L., D'Amico R.- Trastuzumab containing regimens for metastatic breast cancer. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 8. Art. No.:CD006242. DOI: 10.1002/14651858.CD006242.pub2.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD006242.pub2/abstract

Marco Dal Negro

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