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Trauma cranici leggeri: cosa succede (14/01/2014)

Quando si è soggetti ad un trauma cranico, anche non importante, le conseguenze variano sia con l'intensità dal trauma che con i tempi ed i modi con cui si interviene, elementi che condizionano poi l'evoluzione dell'eventuale danno.

Il Dr. Dorian McGavern dei U.S. National Institutes of Health (NIH), ha diretto uno studio per valutare come e quando intervenire in quei casi di trauma cranico che non sono particolarmente violenti, ma che possono comunque avere conseguenze molto gravi e durature.



 

I ricercatori degli NIH hanno realizzato uno studio su persone che sono state colpite da leggeri traumi alla testa ma ai quali la TAC non aveva rilevato alcun danno. Utilizzando un particolare tipo di risonanza magnetica su 146 pazienti traumatizzati, i ricercatori hanno visto che in metà di essi vi era una fuoriuscita di liquido dalla membrana che ricopre il cervello.
Per vedere meglio gli scienziati hanno sviluppato il modo di visualizzare gli effetti di questi leggeri traumi sul cervello dei topi, vedendo, inizialmente, morire delle cellule nel lato esterno della spessa membrana e sulla sottile superficie che ricopre il cervello stesso. La morte, sul tessuto sottostante iniziava 9-12 ore dopo il trauma.

Quando la sottile superifcie si rompe, alcune molecole pericolose possonoentrare nel cervello. Entro un'ora dal trauma si si sono viste specifiche cellule che si attivavano per riparare il danno: queste reazioni, mai osservate prima in un cervello vivente, aiutano a garantire la barriera protettiva del cervello.

Immediatamente dopo il trauma si sono viste nell'area traumatizzata grandi quantità di molecole che danneggiano le cellule. Ci sono alcune sostanze che possono ridurre queste molecole: i ricercatori hanno applicato una di queste direttamente sull'osso del cranio la morte delle cellule è diminuita del 67%, e quando è stata applicata 3 ore dopo il trauma il calo è stato del 51%.

Perciò la finestra temporale nella quale intervenire dopo il trauma è di circa 3 ore, ma gli esseri umani hanno le ossa del cranio decisamente più spesse e quindi si dovrà ora procedere alla verifica delle differenze.

Per saperne di più
U.S. National Institutes of Health (NIH)

Marco Dal Negro

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