Informazioni notizie e comodità

per vivere meglio. Online dal 1998
Italiano -English
Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza.

In 20 anni i dati su cui si basano le ricerche scientifiche si perdono per l'80% (10/01/2014)

L'80% dei dati scientifici su cui si basano le ricerche va perduto per motivi banali, come vecchie email non più attive o supporti di archiviazione obsoleti. Ogni anno la ricerca finanziata con denaro pubblico produce enormi quantità di dati che vanno persi e che invece dovrebbero essere a disposizione della comunità che ne ha finanziato la ricerca.


 

Gli studiosi hanno esaminato la disponibilità dei dati di 512 studi vecchi da 2 a 22 anni: la probabilità di potervi accedere è risultata in calo del 17% all'anno, e le probabilità di reperire l'indirizzo email del primo, dell'ultimo o del ricercatore di riferimento e apparsa calare del 7% all'anno.

Una volta che i risultati di uno studio vengono pubblicati, la base dei dati utilizzati per raggiungerli viene spesso archiviata in modo sommario o su supporti non affidabili, o dei quali vengono perse le credenziali di accesso, come user e password.
E poi i dati non sono mai disponibili per una comunità più allargata, anche dopo la pubblicazione dei risultati: in molti casi la non disponibilità dai dati diventa definitiva con la morte dei ricercatori interessati. In ecologia ed in biologia evolutiva stiamo perdendo quasi tutto di questa importante eredità.

Spesso i dati possono essere utilizzati in modo diverso da quello usato in origine, e per scopi diversi, come per esempio associandoli ad altre informazioni ottenute in tempi successivi e rielaborandoli alla luce di nuove scoperte, andando quindi a cercare altro. Gli studi i cui dati sono stati archiviati come si deve risultano essere citati più frequentmente: una ricerca ha provato che gli studi i cui dati sono stati archiviati correttamente, sono citati il 69% più spesso di quelli che non lo hanno fatto.

E' in atto una evoluzione in questo senso e gli archivi pubblici vengono ora arricchiti sempre di più, sia a livello governativo, che di agenzie finanziatrici che di stampa. I ricercatori sono risultati essere dei pessimi conservatori di dati, che sono stati spesso inaccessibili per incapacità o anche per scelta, da parte degli autori.

In ogni caso non ci sono valutazioni sistematiche di come cambia la disponibilità di tutte queste informazioni nel tempo, dopo la pubblicazione: in mancanza di specifiche politiche mirate alla conservazione delle informazioni in archivi pubblici, continuerà a regnare l'inaffidabilità dei singoli e la prograssiva scomparsa della conoscenza.

Per saperne di più
Currebt Biology
The Availability of Research Data Declines Rapidly with Article Age

Data Archiving

Marco Dal Negro

.

Pubblicità



Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Telethon - io esisto