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Reni: si studia la cura delle patologie croniche con minerali argillosi (03/01/2014)

Scienziati del Fraunhofer Institute di Rostock, in Germania, hanno scoperto che è possibile contribuire alla cura di patologie croniche renali utlizzando, al posto dei farmaci attualmente in uso, dei composti a base di minerali argillosi, che sono tollerati molto meglio dall'organismo.


Allo stato grezzo, i minerali argillosi che sono alla base della nuova terapia. © FIM Biotech GmbH

Il Fraunhofer Institute è uno degli istituti tedeschi più avanzati nella ricerca delle applicazioni scientifiche che riguardano salute, sicurezza, comunicazione, energia ed ambiente.

Questa ricerca riguarda la funzione depurativa svolta dai reni: quando vi è un'insufficienza grave è necessario sottoporsi a dialisi, un processo di filtrazione esterna sostitutiva o integrativa rispetto a quella svolta dai reni. Solo in Germania sono 6.000.000 le persone che soffrono di qualche forma di malattia renale cronica, 70.000 si sottopongono a dialisi e a questi se ne aggiungono altri 15.000 ogni anno. Una alimentazione scorretta e l'invecchiamento della popolazione contribuiscono in modo determiante a questa situazione, con incrementi della pressione sanguigna e del diabete, che sono fattori di rischio significativi.

Quando vi è una insufficienza renale il corpo non riesce a filtrare i fosfati in quantità adeguata e l'eccesso che rimane viene assorbito nel sangue.
Ciò causa la formazione di depositi di fosfato di calcio nei vasi sanguigni che, nel lungo periodo, portano alla patologia cardiaca arteriosclerotica.
Rispetto a chi ha una funzione renale sana, chi ha una funzione renale compromessa corre un rischio di infarto e di ictus 10 volte maggiore, e deve perciò prendere, con il cibo, qualche legante del fosfato, in modo che questo possa essere espulso senza essere digerito.
Il problema dei farmaci attualmente disponibili, come i sali di calcio e di alluminio, è che causano seri effetti collaterali come stitichezza, ipercalcemia (livelli elevati di calcio nel sangue) e disturbi neurologici.

Gli scienziati del Fraunhofer Institute for Cell Therapy and Immunology IZI di Rostock, in collaborazione con quelli della società FIM Biotech GmbH, hanno sviluppato un composto terapeutico raffinando materia prelevata da antichi depositi di ceneri vulcaniche marine trovate nel nord-est della Germania.

Le verifiche in laboratorio e gli esperimenti su culture cellulari hanno mostrato un'efficacia analoga a quella offerta dagli attuali farmaci, ma con minori effetti collaterali. I ricercatori stanno pensando di verificare, su modelli animali, anche la possibilità di usare il prodotto per le patologie infiammatorie intestinali. I test sugli animali dovrebbero concludersi entro il 2013 in modo da passare alle verifiche cliniche sugli essere umani nel 2014.

Per saperne di più
http://www.fraunhofer.de/content/dam/zv/en/press-media/2014/january/Research-News/rn01_2014_JANUAR.pdf

MDN

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