Harvard School of Public Health: maneggiare scontrini a stampa termica può essere pericoloso (28/02/2014)

Gli scontrini, in particolare quelli a stampa termica, possono creare problemi alla salute perchè mettono le persone in contatto con il BPA, bisfenolo A in essi contenuto.
E' ormai stato ampiamente dimostrato che il BPA (bisfenolo A) è dannoso per l'essere umano perchè ne squilibra il sistema ormonale, la funzione riproduttiva ed influisce sullo sviluppo cerebrale del feto se la futura mamma entra in contatto con esso in gravidanza. Gli studi sono stati realizzati da fonti più che attendibili come l'American Chemical Society o la Harvard School of Public Health. A fondo pagina i link per approfondire.

 

Effetti analoghi sono stati rilevati con il possibile sostituto del BPA, il BPS (Vedi: Plastiche e alimenti: Il BPS, sostituto del BPA, continua a sconvolgere i nostri ormoni).
L'esposizione al BPA avviene principalmente attraverso i cibi, con le plastiche che li contengono, con il rivestimento interno delle lattine, ma anche attraverso gli scontrini termici che contengono il BPA grazie al quale è possibile stampare con il solo calore.

La contaminazione da scontrini è stata meno studiata di altre, ma non è certo terreno vergine. L'ultimo studio, in ordine di tempo, ha voluto verificare in modo semplice ma efficace se maneggiare gli scontrini di carta termica contenente BPA per un paio di ore al giorno, per una settiman, portava variazioni rilevabili nell'organismo umano.
La risposta è si.
Gli scienziati riportano che il BPA è presente nel 94% degli scontrini a stampa termica ed il riciclo di queste ricevute è fonte di contaminazione di altri prodotti derivati dalla materia riciclata: fazzoletti, tovaglioli, carta igienica, imballi per i cibi e così via.
Di uno studio che potrebbe avere importanti implicazioni per chi lavora alle casse degli esercizi commerciali e per chi normalmente maneggia questi scontrini di parla alla pagina "Riciclare gli scontrini in carta termica diffonde Bisfenolo A".

Per il nuovo studio ( Handling of Thermal Receipts as a Source of Exposure to Bisphenol A ) Shelley Ehrlich ed i suoi colleghi hanno reclutato 24 tra gli studenti e i componenti dello staff della Harvard School of Public Health, tra il 2010 ed il 2011. I partecipanti avevano almeno 18 anni e non erano in gravidanza.

Per prima cosa sono stati prelevati campioni delle urine dei partecipanti, trovando quantità piccole ma misurabili di BPA per 20 persone su 24.

Poi è stato chiesto a tutti di maneggiare gli scontrini a mani nude per 2 ore, per una settimana.
Sono stati ripetuti prelievi ed analisi e questa volta il BPA era presente in tutti i campioni di urina, anche se a livelli entro le medie nazionali.
La concentrazione di BPA nelle urine era cresciuta di circa 1/4 di quanto ci si sarebbe aspetato, per esempio, dal mangiare una zuppa in scatola.

Dopo una pausa di una settimana l'esperimento è stato ripetuto indossando dei guanti, e questa volta non sono stati rilevati incrementi nelle concentrazioni di BPA nelle urine.

Ricordiamo che esperimento è stato realizzato maneggiando gli scontrini solo per due ore al giorno, solo per sette giorni.

Per saperne di più sul BPA bisfenolo A...

Per saperne di più
Plastiche e alimenti: Il BPS, sostituto del BPA, continua a sconvolgere i nostri ormoni

JAMA - The Journal of the American Medical Association
Handling of Thermal Receipts as a Source of Exposure to Bisphenol A

Harvard School fo Public Health

American Chemical Society

Marco Dal Negro