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Scoperta la concomitanza tra fenomeni di déjà-vu ed anomalie morfologiche nel cervello (30/12/2014)

L’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr, in collaborazione con la clinica neurologica dell’Università 'Magna Graecia' di Catanzaro, ha svelato alcuni scenari neurobiologici concomitanti con l'inquietante fenomeno chiamato déjà-vu..


Il déjà-vu è un fenomeno psichico presente in circa l’80% della popolazione normale e consiste nella sensazione di aver già visto un’immagine o vissuto un avvenimento o una situazione. Finora non è stata trovata una spiegazione plausibile a questo affascinante fenomeno.

I pazienti con epilessia sono un modello patologico più noto in letteratura in quanto le illusioni déjà-vu sono, in realtà, manifestazioni epilettiche derivanti dalle scariche all'interno del cervello. I ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, in collaborazione con l’Istituto di neurologia della locale Università 'Magna Graecia', hanno confrontato per la prima volta al mondo il cervello delle persone più colpite da déjà-vu, sia pazienti neurologici affetti da epilessia sia soggetti sani. La ricerca è pubblicata sulla rivista Cortex.

“L’obiettivo di questa ricerca era di scoprire se esista una base anatomo-fisiologica comune nella genesi del déjà-vu tra soggetti sani e pazienti che possa spiegare le basi di un fenomeno psichico che, in alcune circostanze, diventa patologico”, afferma Angelo Labate, neurologo associato dell’Ibfm-Cnr e docente presso l’Università 'Magna Graecia'.

“Lo studio ha evidenziato che sia i soggetti malati, sia le persone sane interessate da déjà-vu, presentano anomalie a livello morfologico, che coinvolgono però aree cerebrali diverse.
I pazienti affetti da epilessia evidenziano anomalie localizzate nella corteccia visiva e nell’ippocampo, cioè nelle aree cerebrali deputate al riconoscimento visivo e alla memorizzazione a lungo termine. Questa scoperta dimostrerebbe che la sensazione di déjà-vu, riportata dai pazienti durante un episodio epilettico, è un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa”.

Diversamente, i soggetti sani che vivono questa esperienza “presentano piccole variazioni anatomiche in un’area cerebrale (corteccia insulare) che ha il compito di convogliare tutte le informazioni sensoriali all'interno del sistema limbico/emotivo”, aggiunge Antonio Cerasa dell’Ibfm-Cnr. “Tale modifica parrebbe dimostrare che nel soggetto sano l'esperienza del déjà-vu è in realtà un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito, più che un ricordo alterato: noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato”. Queste le parole dei ricercatori.

Più semplicemente: negli epilettici la sensazione di déjà-vu potrebbe essere un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa, mentre nelle persone sane potrebbe essere la sensazione già vissuta stimolata da una nuova esperienza che ci illude di avere già vissuto quella esperienza.

Verificate quindi alcune concomitanze tra le sensazioni di déjà-vu ed alcune variazioni anatomiche nel area del cervello restano ancora da chiarire i rapporti cause/effetti ed eventualmente come e perché queste situazioni si producono e generano la sensazione del déjà-vu. Buon lavoro.

Per saperne di più
Cortex
Neuro-anatomical differences among epileptic and non-epileptic déjà-vu.

Marco Dal Negro

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