Informazioni notizie e comodità

per vivere meglio. Online dal 1998
Italiano - English
Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza.

Gli antipiretici, in caso di influenza, possono aiutarne la diffusione (25/04/2014)

In caso di febbre, a volte può essere meglio non prendere farmaci per abbassarla: vediamo perché.
La ricerca è della canadese McMaster University, ed ha considerato il caso dell'influenza, normalmente virale e con febbre.


 

Medici e genitori tendono, in questi casi, a consigliare antipiretici per abbassare la febbre ed i sintomi più sgradevoli della malattia. In questo modo le persone si sentono meglio e riprendono la propria vita normale ridistribuendo il virus che ha causato loro la malattia: per stare meglio, molti sono pronti a fare stare peggio gli altri. Ma non solo.
Le malattie virali come l'influenza hanno una proprio decorso che non viene ridotto dai farmaci per la febbre: i tempi di guarigione rimangono gli stessi, anzi, secondo alcuni si allungano, quello che cambia è come ci sentiamo noi, che avendo eliminato o quasi i sintomi pensiamo di potere tornare tra la gente. La malattia, invece è ancora in corso e con essa la capacità di infettare altri con i nostri virus.

Solo alcuni medici sono più attenti e consigliano, nei casi in cui possibile, di non prendere medicinali e di lasciare che il corpo reagisca con il proprio sistema immunitario, perché la febbre aiuta ad abbassare la quantità di virus nella persona ammalata e a limitare le possibilità di trasmissione del virus ad altri.

Cifre precise non ce ne sono, ma simulazioni con modelli matematici hanno mostrato che, una persona che prende questi farmaci, in un anno, mediamente ridistribuisce fino al 5% in più di virus, che sembra poco, ma se lo riportiamo sulla popolazione degli U.S.A. corrisponde a 1.000 morti in più.

Si tratta quindi di cambiare approccio, un po' come sta succedendo con gli antibiotici il cui utilizzo per uso umano sta diventando, pur lentamente, sempre più intelligente, consapevole e selettivo.

Si tratta comunque di indicazioni di principio che vanno valutate caso per caso dal medico, ma che contribuiscono a modificare atteggiamenti che sono più nocivi che utili, sia per la singola persona che per la comunità.

Autori dello studio sono David Earn, ricercatore al Michael G. DeGroote Institute for Infectious Disease Research (IIDR) e professore di matematica alla McMaster University, Ben Bolker, del dipartimento di matematica, statistica e biologia e IIDR, e Paul Andrews del Department of Psychology, Neuroscience and Behaviour.

Per saperne di più
Proceedings B - the Royal Society
Population-level effects of suppressing fever

McMaster University

Marco Dal Negro

.

Pubblicità



Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Telethon - io esisto