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Infezioni in bocca e sviluppo dell'Alzheimer (07/10/2013)

La scarsa igiene orale e le infiammazioni croniche delle gengive possono contribuire allo sviluppo del Morbo di Alzheimer. Un gruppo misto di ricercatori di diversi paesi (guidato dalla The University of Central Lancashire - UCLan - School of Medicine and Dentistry, con The Blizzard Institute in the United Kingdom ed il Dr. Lakshmyya Kesavalu allo University of Florida College of Dentistry, professore associato al College of Dentistry department of periodontology), ha trovato un legame tra le infezioni delle gengive e la degenerazione dei tessuti cerebrali.


Alzheimer’s disease dental study

Il Dr. Lakshmyya Kesavalu spiega che, negli U.S., le gengiviti sono presenti nel 97% della popolazione e rappresentano una delle malattie più diffuse tra gli essere umani, più comune anche del raffreddore.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention il 64% circa degli ultra sessantacinquenni hanno una patologia periodontale, moderata o grave.
Secondo l'Alzheimer’s Association l'Alzheimer è la sesta causa di morte negli U.S., dove riguarda 5.000.000 di americani.

La ricerca, condotta dal Professor Stjohn Crean e dal Dr. Sim Singhrao della UCLan, ha esaminato campioni di cervello donati da 10 pazienti affetti da demenza e da 10 non affetti dalla malattia.

Il lipopolisaccaride è uno dei componenti della parete cellulare esterna dei batteri Gram-negativi ed anche un componente del batterio orale Porphyromonas gingivalis, ed è stato trovato in 4 dei 10 campioni di cervello di pazienti con l'Alzheimer, e non è stato trovato in alcun campione proveniente dalle 10 persone senza Alzheimer.

Il Dr. Lakshmyya Kesavalu sottolinea gli esami mostrano chiaramente che c'è un'associazione tra i batteri del cavo orale ed il Morbo di Alzheimer, ma non dicono se vi è un'associazione causale, cioè un rapporto di causa/effetto.

Il batterio Porphyromonas gingivalis è comunemente associato con una malattia cronica delle gengive, ed entra nel circolo snguigno con le normali attività quotidiane come mangiare, masticare, spazzolarsi i denti, ma specialemnte a seguito di trattamenti dentali invasivi, con la possibilità di raggiungere il cervello con regolarità.
L'ipotesi dei ricercatori è che ogni volta che i batteri arrivano al carvello possano stimolare la risposta immunitaria da parte delle cellule cerebrali già innescate, facendo loro rilasciare più sosanze chimiche che uccidono i neuroni.
Questo potrebbe essere un meccanismo che porta, nel cervello, cambiamenti tipici dell'Alzheimer e che potrebbe causare sintomi come la confusione ed il deterioramento della memoria.

Il ritrovamento del Porphyromonas gingivalis nel cervello dei pazienti con demenza è significativo, è la prima volta che viene documentato e va ad aggiungersi alle esistenti evidenze di un'associazione tra una scarsa igiene orale e la demenza.

Il Professor Stjohn Crean, Dean, School of Medicine & Dentistry ricorda che sono già stati trovati nessi tra la demenza e altri batteri o virus come l'Herpes simplex virus type I: questa nuova ricerca conferma una possibile associazione tra le malattie delle gengive e le persone che potrebbero ammalarsi di Alzheimer, purchè adeguatamente stimolate. Ma deve essere ancora verificato se la scarsa igiene orale possa portare alla demenza persone in buona salute. Questo avrebbe, ovviamente, importanti implicazioni per la popolazione nella sua globalità. E' anche probabile che questi bateri possano far peggiorare situazioni già esistenti.

Il Dr. Sim K. Singhrao, Senior Research Fellow alla UCLan ricorda, infine, che farsi controllare con regolarità dal proprio dentista, potrebbe avere anche un effetto molto maggiore di quanto normalmente ritenuto, per quanto riguarda svariate altre malattie.

Per saperne di più
The University of Central Lancashire (UCLan)

University of Florida, Gainesville

Per saperne di più sulle conseguenze delle gendive infiammate...

Marco Dal Negro

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