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Un limitato consumo di alcol in gravidanza non danneggia il nascituro (03/10/2013)

Secondo una ricerca della danese Aarhus University, un consumo moderato di alcol in gravidanza non influenza lo sviluppo e l'intelligenza del nascituro. Si considera che un consumo sia moderato quando è tra 1 e 6 unità di alcol alla settimana e tiene conto anche di cosa voglia dire moderata quantità per ciascuna singola persona.


Gravidanza

Ma cosa si intende per unità di alcol? Possiamo dire che l'unità di bevanda alcolica equipara il quantitativo di alcol bevuto a prescindere dalla gradazione alcolica. Mi spiego meglio: una unità alcolica corrisponde a circa 12 grammi di etanolo, cioè il contenuto in un bicchiere di vino o di una lattina di birra o di un bicchierino di liquore.
Ma non basta. Bisogna tenere conto anche della concentrazione di etanolo ingerito, perchè l'unità di superalcolico ha, sull'organismo, un impatto diverso rispetto all'unità bicchiere di vino. Non è difficile, basta non barare.

La ricerca danese prosegue, idealmente quanto scritto due giorni fa (Alcol in gravidanza: il neonato se ne ricorda 01/10/2013) e lo conferma. Con una rassicurante aggiunta. Le donne che hanno bevuto in una sola occasione 5 o più unità di alcol prima di sapere di essere incinte possono probabilmente tirare un respiro di sollievo perchè la cosa non dovrebbe avere conseguenze.

Questi sono i risultati di uno dgli studi più ampi, su scala globale, sull'argomento e sono stati pubblicati sulla rivista di ostetricia e ginecologia BJOG.

L'analisi poggia sullo studio neuropsicologico di 1.628 bambini danesi registrati nella Danish National Birth Cohort 'Better Health for Mother and Child', che comprende informazioni sulle abitudini alcoliche in gravidanza delle madri.

Sono stati misurati il quoziente intellettivo, la capacità di prestare attenzione e di eseguire dei compiti assegnati, per valutare le capacità di pianificazione, di organizzazione e di mantenimento dell'attenzione, dei bambini di 5 anni. I dati emersi sono stati ragonati con quelli di un gruppo di riferimento compoesto da coetanei nati da mdri che si erano astenute dal consumo di alcol durante la gravidanza.
Non sono state rilevate differenze tra i due gruppi.

Ulrik Schiøler Kesmodel responsabile del progetto di ricerca, professoressa associata alla Aarhus University e consulente del Aarhus University Hospital, ricorda che le autorità sanitarie danesi raccomandano l'astensione dall'alcol durante la gravidanza, ma sono anche consapevoli che la metà, circa delle gestanti qualche volta trasgredisce e beve degli alcolici. I risultati di questo studio pongono questa realtà in un quadro di riferimento scientifico pratico che permette alle donne di regolarsi in modo più realista e consapevole ed al personale sanitario di seguire linee guida univoche.
Oggi metà del personale sanitario raccomanda l'astensione totale dall'alcol mentra l'altra metà segue un approccio molto più elastico, e questa difformità di consigli crea confusione delle gestanti.

Ulrik Schiøler Kesmodel ha realizzato lo studio in stretta collaborazione con Erik Lykke Mortensen, che ha sviluppato e analizzato i test psicologici utilizzati e che è professore di psicologia medica alla Aarhus University.

Per saperne di più
Aarhus University

Marco Dal Negro

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