La ricerca ha identificato nuovi percorsi grazie ai
quali il bisfenolo A, una sostanza contenuta in
molte materie plastiche do uso quotidiano, e non
solo, interferisce nella formazione delle cellule
nervose impedendone il normale sviluppo.
I ricercatori dell'americana Duke Medicine hanno
scoperto come il bisfenolo A, BPA, nuoce al sistema
nervoso umano. Era già noto che questa sostanza
danneggia il sistema nervoso, ma ora se ne sa di più
sul come questo avviene.
I risultati dello studio, che ha riguardato i
neuroni corticali di esseri umani, di ratti e di
topi, è stato pubblicato sul giornale Proceedings of
the National Academy of Sciences, sul numero del 25
febbraio 2013.
Wolfgang Liedtke, M.D., PhD, professore associato di
medicina e neurobiologia alla Duke University,
spiega che lo studio ha rilevato che il BPA può
portare squilibri allo sviluppo del sistema nervoso
centrale.
Il bisfenolo A è una molecola che mima gli ormoni
estrogeni e che quindi interferisce con il sistema
endocrino, si trova in molti prodotti di uso
quotidiano, dagli scontrini di carta termica a molte
bottiglie dell'acqua minerale, all'interno di molte
scatole metalliche contenenti cibi e bevande. Qui
sotto trovate il link alle pagine di questo sito che
approfondiscono l'argomento.
La ricerca scientifica ha già trovato legami tra il
BPA e diversi problemi e patologie: dai problemi
comportamentali a quelli ormonali e quelli
riproduttivi, il cancro, l'obesità e problemi del
sistema immunitario come le malattie autoimmuni di
cui si sente sempre più parlare.
A seguito di alcuni studi sulla maggiore
vulnerabilità di neonati e bambini, la U.S. Food and
Drug Administration, FDA, l'ente americano che
autorizza i farmaci e si occupa della sicurezza dei
cibi, ha bandito l'uso del bisfenolo A da bottiglie
e tazze destinati ai più piccoli. Questo nel luglio
2012.
Per comprendere il meccanismo per il quale il
bisfenolo colpisce lo sviluppo del sistema nervoso i
ricercatori hanno sviluppato una serie di test e di
esperimenti sia di cellule umane che di roditori.
Durante il primo sviluppo dei neuroni, nelle cellule
vi sono alti livelli di cloruro che decadono nelle
cellule mature grazie alla proteina KCC2,
trasportatrice di cloruro, che fa uscire il cloruro
dalle cellule.
Se il livello di cloruro all'interno dei neuroni
resta elevato, può danneggiare i circuiti neurali e
compromettere, nelle cellule nervose che si stanno
sviluppando, la capacità di migrare e di andare
nella giusta posizione all'interno del cervello.
Esporre i neuroni anche a piccole quantità di
bisfenolo A (BPA) altera i livelli di cloruro
all'interno delle cellule, spegnendo, in qualche
modo, il gene Kcc2 che produce la proteina KCC2,
ritardando così la rimozione del cloruro dai
neuroni.
Possibile responsabile di di questi cambiamenti
potrebbe essere anche un'altra proteina, la MECP2,
importante per la normale funzione cerebrale. In
presenza di BPA la MECP2 è più abbondante e lega con
il gene Kcc2 in percentuale maggiore, cosa che
potrebbe aiutare a spegnerlo. Il ritardo
nell'eliminazione del cloruro potrebbe perciò
contribuire ai problemi di sviluppo del cervello.
Queste scoperte pongono la questione se il bisfenolo
A possa contribuire a problemi di sviluppo
neurologico come la Sindrome di Rett, una delle
forme di autismo importante che si trova solo nelle
bambine e che è caratterizzato da mutazioni del gene
che produce la MECP2.
Mentre dagli studi vediamo che sia i neuroni
maschili che quelli femminili sono interessati
dall'azione del BPA, i neuroni femminili sono più
sensibili alla tossicità dei composti chimici. Altri
studi approfondiranno le differenze di risposta
legate al sesso e chiariranno se i recettori di
certi ormoni sessuali sono interessati dagli effetti
bisfenolo a sulla proteina KCC2.
Trovate i nomi degli altri autori dello studio e
notizie sui finanziatori nella
pagina in inglese di questa notizia.
Per saperne di più
Duke University Medical Center
(MDN)
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