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Cellule staminali dal proprio grasso per curare i tumori cerebrali (15/03/2013)

 

Per curare i tumori cerebrali come il glioblastoma fra un po' si potranno usare cellule staminali mesenchimali estratte dal grasso del paziente, modificate in modo da veicolare i farmaci che dovranno colpire le cellule cerebrali tumorali.

Normalmente queste staminali si prelevano dal midollo osseo, ma è un procedimento molto più impegnativo e complesso rispetto a prelevarle dal grasso del paziente.

Queste staminali hanno la caratteristica di puntare alle cellule malate dell'organismo ponendosi come veicolo privilegiato per portare farmaci e terapie alle cellule.
Il glioblastoma è un tipo di tumore particolarmente cattivo, aggressivo, che anche dopo intervento chirurgico, chemioterapia e radioterapia ha un alto tasso di resistenza, tanto che molto spesso i pazienti non superano i 18 mesi dalla diagnosi.

Un'altra caratteristica di questo tumore è la mobilità: quando si rimuove la massa tumorale è facile che rimangano alcune cellule sparse che poi si spostano nel cervello e vanno a creare danni in altre parti. Le cellule staminali mesenchimali hanno la capacità cercare, trovare e di installarsi all'interno delle cellule tumorali portando con sé gli eventuali trattamenti per distruggerle.

Per i propri esperimenti in laboratorio Alfredo Quinones-Hinojosa, M.D., professore di neurochirurgia, oncologia e neuroscienze alla Johns Hopkins University School of Medicine, ha isolato e fatto crescere in provetta cellule staminali umane prese da midollo osseo, da grasso, ed una terza linea di cellule prese dal grasso dei pazienti stessi. Paragonando le tre linee di cellule i ricercatori hanno visto che tutte si erano riprodotte bene, erano migrate e rimaste vive mantenendo in modo uguale il proprio potenziale di cellule staminali. Ed è importante che le cellule del paziente possano svolgere il compito di trasportatore all'interno del corpo, anche se ci vorranno ancora molti anni prima che tutto ciò possa diventare una terapia normalmente in uso.
I risultati della ricerca sono pubblicati sulla rivista PLOS ONE.

La ricerca ha avuto il supporto deiNational Institutes of Health’s National Institute of Neurological Disorders and Stroke (R01-NS070024), del Maryland Stem Cell Research Fund e del Howard Hughes Medical Institute.

Altri ricercatori del Johns Hopkins che hanno partecipato allo studio sono Courtney Pendleton, M.D.; Qian Li, Ph.D.; David A Chesler, M.D., Ph.D.; Kristy Yuan, M.D. e Hugo Guerrero-Cazares, M.D., Ph.D.

Per saperne di più sulle cellule staminali...

Per saperne di più
http://www.hopkinsmedicine.org/

(MDN)


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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