L'appetito è regolato anche da alcune cellule
nervose situate nel cervello. Si pensava che il loro
numero, e quindi il nostro appetito, fossero
predeterminati, che il numero di queste cellule
presenti in ciascuno di noi fosse quello che avevamo
alla nascita. Ora hanno scoperto che non è così.
Alcuni ricercatori della University of East Anglia,
(UEA), hanno fatto una scoperta che potrebbe
interessare in modo permanente l'appetito,
contribuendo a risolvere i problemi legati
all'appetito come il sovrappeso e l'obesità.
La ricerca, appena pubblicata sul Journal of
Neuroscience ha identificato una popolazione di
cellule staminali in grado di generare nuovi neuroni
che regolano l'appetito, nel cervello di alcuni
roditori adulti.
Gli studiosi hanno analizzato, nel cervello,
l'ippotalamo, che regola il ciclo sonno/veglia, il
dispendio di energia, l'appetito, la sete, il
rilascio di ormoni e molte altre funzioni biologiche
fondamentali dell'organismo. In particolare si sono
concentrati sulle cellule nervose che regolano
l'appetito.
La scoperta è stata fatta utilizzando la tecnica
della mappatura del destino genetico, un metodo che
traccia lo sviluppo delle cellule staminali e delle
cellule da queste derivate, in specifici momenti
nella vita di un animale.
E' stato così chiarito che una popolazione di
cellule cerebrali chiamate taniciti si comportano
come cellule staminali ad aggiungono nuovi neuroni
ai circuiti che regolano l'appetito, nel cervello di
topi adulti.
Il Dr. Mohammad K. Hajihosseini, della UEA’s school
of Biological Science spiega che la perdita o il
malfunzionamento di neuroni nell'ippotalamo è la
principale causa di disordini dell'alimentazione
come l'obesità. Si era sempre pensato che tutte
queste cellule nervose fossero state generate nella
fase embrionale e che quindi il circuito che
controlla l'appetito rimanesse invariato. Ma questo
studio ha mostrato che non è così e che potrebbe
essere possibile manipolarne il numero per
contrastare problemi come l'obesità.
Ora è necessario definire il gruppo di geni e di
processi cellulari che regolano il comportamento è
l'attività dei taniciti in modo da poter proseguire
verso la definizione di farmaci che possano
controllarli.
E' un percorso lungo che potrebbe richiedere 5 o 10
anni ma l'obbiettivo resta quello di intervenire
prima, sia nei soggetti a rischio che al
manifestarsi del problema.
Per
saperne di più sulle cellule staminali...
Per saperne di più
‘Fgf10-expressing tanycytes add new neurons to the
appetite/energy-balance regulating centres of the
postnatal and adult hypothalamus’ by Niels Haan,
Mohammad Hajihosseini, Timothy Goodman, Alaleh
Najdi-Samiei and Christina Stratford (all UEA),
Ritva Rice (University of Helsinki), Elie El Agha
and Saverio Bellusci (both University of Giessen) is
published by the Journal of Neuroscience.
http://www.jneurosci.org/content/33/14/6170.abstract?sid=8ce7b7a1-a7c2-492b-8312-2e71002e7b5f
(MDN)
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