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Nuova strada per controllare sovrappeso ed obesità (13/04/2013)

 

L'appetito è regolato anche da alcune cellule nervose situate nel cervello. Si pensava che il loro numero, e quindi il nostro appetito, fossero predeterminati, che il numero di queste cellule presenti in ciascuno di noi fosse quello che avevamo alla nascita. Ora hanno scoperto che non è così.

Alcuni ricercatori della University of East Anglia, (UEA), hanno fatto una scoperta che potrebbe interessare in modo permanente l'appetito, contribuendo a risolvere i problemi legati all'appetito come il sovrappeso e l'obesità.
La ricerca, appena pubblicata sul Journal of Neuroscience ha identificato una popolazione di cellule staminali in grado di generare nuovi neuroni che regolano l'appetito, nel cervello di alcuni roditori adulti.

Gli studiosi hanno analizzato, nel cervello, l'ippotalamo, che regola il ciclo sonno/veglia, il dispendio di energia, l'appetito, la sete, il rilascio di ormoni e molte altre funzioni biologiche fondamentali dell'organismo. In particolare si sono concentrati sulle cellule nervose che regolano l'appetito.

La scoperta è stata fatta utilizzando la tecnica della mappatura del destino genetico, un metodo che traccia lo sviluppo delle cellule staminali e delle cellule da queste derivate, in specifici momenti nella vita di un animale.
E' stato così chiarito che una popolazione di cellule cerebrali chiamate taniciti si comportano come cellule staminali ad aggiungono nuovi neuroni ai circuiti che regolano l'appetito, nel cervello di topi adulti.

Il Dr. Mohammad K. Hajihosseini, della UEA’s school of Biological Science spiega che la perdita o il malfunzionamento di neuroni nell'ippotalamo è la principale causa di disordini dell'alimentazione come l'obesità. Si era sempre pensato che tutte queste cellule nervose fossero state generate nella fase embrionale e che quindi il circuito che controlla l'appetito rimanesse invariato. Ma questo studio ha mostrato che non è così e che potrebbe essere possibile manipolarne il numero per contrastare problemi come l'obesità.
Ora è necessario definire il gruppo di geni e di processi cellulari che regolano il comportamento è l'attività dei taniciti in modo da poter proseguire verso la definizione di farmaci che possano controllarli.
E' un percorso lungo che potrebbe richiedere 5 o 10 anni ma l'obbiettivo resta quello di intervenire prima, sia nei soggetti a rischio che al manifestarsi del problema.

Per saperne di più sulle cellule staminali...

Per saperne di più
‘Fgf10-expressing tanycytes add new neurons to the appetite/energy-balance regulating centres of the postnatal and adult hypothalamus’ by Niels Haan, Mohammad Hajihosseini, Timothy Goodman, Alaleh Najdi-Samiei and Christina Stratford (all UEA), Ritva Rice (University of Helsinki), Elie El Agha and Saverio Bellusci (both University of Giessen) is published by the Journal of Neuroscience.
http://www.jneurosci.org/content/33/14/6170.abstract?sid=8ce7b7a1-a7c2-492b-8312-2e71002e7b5f

(MDN)


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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