Una scansione del cervello di bambini che hanno
genitori o parenti di primo grado malati di
schizofrenia potrebbe essere sufficiente ad
identificare alcuni circuiti neuronali che risultano
iperattivati o sotto stress anche durante lo
svolgimento di compiti che per gli altri sono
normali.
L'immagine mostra le anomalie nell'attivazione
cerebrale nei bambini ed adolescenti con una
familiarità di schizofrenia. Fonte: Aysenil Belger,
PhD.
Dato che queste differenze nel funzionamento del
cervello appaiono prima dei sintomi
neuropsichiatrici quali difficoltà a mettere a fuoco
e idee paranoiche o allucinazioni, gli scienziati
credono che quanto trovato possa indirizzare la
ricerca verso segni precoci, marcatori di
vulnerabilità, che riguardano la schizofrenia.
I bambini che hanno in famiglia la presenza di
parenti di primo grado schizofrenici corrono un
rischio di 8-12 volte maggiore di sviluppare la
malattia, ma non è possibile confermarne la diagnosi
in mancanza di sintomi. Alcuni dei segni più precoci
della schizofrenia sono un calo della memoria
verbale, del quoziente di intelligenza ed di altre
funzioni mentali che i ricercatori ritengono avere
origine nell'efficienza dell'elaborazione corticale,
che si traduce nel declino delle capacità di
affrontare compiti complessi.
In questo studio Aysenil Belger, PhD, professore
associato di psichiatria alla UNC School of
Medicine, ed i suoi colleghi, hanno cercato di
identificare gli eventuali cambiamenti funzionali
che possono avvenire nel cervello degli adolescenti
a rischio di schizofrenia.
Aysenil Belger ha sottoposto a risonanza magnetica
funzionale (fMRI) 42 bambini ed adolescenti di età
compresa tra i 9 ed i 18 anni, metà dei quali
avevano la presenza della schizofrenia in famiglia e
l'altra metà no.
I partecipanti allo studio hanno passato 90 minuti
con un gioco nel quale dovevano identificare una
specifica immagine, un semplice cerchio, in un
insieme di immagini emotivamente evocative, come
animali teneri o spaventosi. Allo stesso tempo
veniva effettuata la scansione cerebrale.
Aysenil Belger ha trovato che i circuiti relativi
alle emozioni ed alle decisioni di alto livello
erano iperattivati nel bambini a rischio, deducendo
che questo compito risultasse stressante per queste
aree cerebrali.
La ricercatrice ritiene che l'iperattivazione
potrebbe forse danneggiare le aree del cervello al
punto di renderle scarsamente attivabili, fino a non
potere più sopportare successivi sovraccarichi
qualora richiesto dal cervello.
Ora Aysenil Belger sta esplorando che tipo di ruolo
ha lo stress nel modificare la capacità mentale
degli adolescenti a rischio di schizofrenia. Anche
se solo una parte di questi soffrirà della malattia,
Aysenil Belger ritiene che sia importante mettere a
fuoco le persone maggiormente a rischio, per vedere
come evitare che la patologia si sviluppi.
Insegnare in modo personalizzato a ciascuna persona
a rischio come gestire lo stress potrebbe renderle
meno vulnerabili non solo alla schizofrenia, ma
certamente anche a molte altre patologie.
Ulteriori informazioni sui co-autori e sui
finanziamenti di questo lavoro sono nella
pagina in
inglese di questa notizia.
Per saperne di più
Altered fronto–limbic activity in children and
adolescents with familial high risk for
schizophrenia
(MDN)
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