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L'eccesso

Ci sono dei concetti che sono molto relativi ed estremamente personali: il concetto di eccesso è uno di questi.
Riguardo all’eccesso ci sono sostanzialmente due approcci opposti che appartengono a due modi di essere. Il primo dice, supportato per altro da statistiche e dati scientifici, che l’eccesso, mettendo in difficoltà l’essere, lo logora e ne deteriora la qualità di vita. Il secondo, anch’esso supportato quanto il precedente, sostiene che l’eccesso, obbligando l’essere al cambiamento, lo mantiene più elastico, lo irrobustisce permettendogli di superare meglio le difficoltà. Il che non è poco in un periodo storico in cui rapidità, quantità e qualità dei cambiamenti sono in crescita esponenziale.

Eccesso sì ma rimediabile e non autolesionistico! L'eccesso deve essere compensabile abbastanza rapidamente e con certezza, deve essere "farsi bene" non "farsi male". Si può prendere una sbronza una sera, ma non continuamente facendone una regola. E senza poi guidare. Ogni nostro eccesso non deve per nessun motivo "fare male" nemmeno agli altri. Altrimenti tutto il discorso non vale più!

Forse è preferibile qualche eccesso ogni tanto, aiutando poi il sistema a riequilibrarsi compensando coscientemente l’eccesso, piuttosto che vivere nella medietà, magari con qualche piccola abitudine velenosa, che può mettere ancor più in difficoltà il sistema rompendo veramente la configurazione originaria. L’eccesso è in questo senso un elemento di vitalità, esercizio e cibo per l’elasticità e quindi maggiore probabilità di sopravvivenza in un mondo molto dinamico.

In ogni caso, non esiste una regola valida per tutti. Ci sarà chi preferisce non rischiare l’impatto con dei cambiamenti troppo grandi e chi preferisce rischiare di accorciare il ciclo della vita ma essendo più preparato ed in grado di adattarsi al nuovo.

L’importante e che ognuno viva in armonia con il suo essere, con il suo modo di essere, rispettando gli altri.

Marco Dal Negro