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Il bisogno di unicità

Il bisogno di essere, almeno per qualche cosa, diversi da chiunque altro è un po’ più complesso da comprendere. Per un momento immaginiamo che questa diversità non esista: credo che la prima sensazione sarebbe quella di paura, paura di non esistere più, come se in qualche modo la nostra esistenza fosse necessaria a causa di quella differenza, di quel qualcosa che ci distingue da tutti gli altri. Come se fosse necessaria agli altri. Perché abbiamo bisogno di sentirci necessari. Se fossimo uguali agli altri, allora che bisogno avrebbero della nostra esistenza? 

Ma allora anche il bisogno di unicità finisce di nuovo nel bisogno di socialità. Però potremmo anche avere bisogno sentirci unici per avere un ruolo, o un ruolo migliore nel gruppo, per essere scelti, per avere, in senso lato, più potere. Ogni individuo è unico. Ed è ovvio essendo frutto dell’incontro di due patrimoni genetici unici e dell’incontro di questo frutto con l’ambiente circostante. Da una parte questa unicità è qualcosa a cui molti, forse tutti, tengono, ma dall’altra è qualcosa di molto impegnativo e, spesso, difficile da cogliere fino in fondo ed ancora di più da accettare. Ma non solo. Se vogliamo fare un passo in avanti dobbiamo imparare a rispettare la nostra unicità.

La strada è quindi proprio questa:

  • capire che siamo unici

  • conoscere la nostra unicità

  • accettarla

  • rispettarla ( quindi rispettarci ).

Dovremo perciò tenere conto della nostra unicità sia nel formarci le nostre idee che quando cerchiamo di capire noi e i nostri rapporti con gli altri. Questo tipo di approccio ci aiuta anche nel rapporto con gli altri perché ognuno ha la sua unicità e solo tenendo conto sia della nostra che di quella degli altri potremo capire meglio come gestire i rapporti, di qualsiasi tipo.

Marco Dal Negro