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Test nel Regno Unito: il rapporto con il corpo e la sua immagine si impara a scuola (20/11/2013)

Il rapporto con il proprio corpo è spesso difficile, soprattutto nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza, momento in cui cambia tutto, dentro e fuori le persone. E' il momento in cui si creano facilmente confusioni sui parametri di giudizio, sulle scale di valori, su cosa è importante e cosa no, rispetto al mondo che, in quel periodo, è ovviamente rappresentato da chi ci sta intorno, e quindi la famiglia, le amicizie, le persone che si frequentano, in qualunque modo.
Ma è in buona parte un mondo altrettanto confuso, che quindi potrebbe contribuire ad aumentare, più che a diminuire la confusione.

E' confuso perchè i coetanei sono nelle stesse condizioni, con gli stessi problemi, e perchè la famiglia molto spesso non sa, non ha proprio idea di come gestire la situazione, parlando di quando si pone il problema, perchè in molti caso non se lo pone nemmeno.

Allo stesso tempo, però, ci sono anche voci chiare, che esprimono certezze, rassicuranti, che vengono dalla pubblicità, da internet, che riempiono i buchi lasciati dalla famiglia e dalla scuola, e che complicano le cose.

Nel Regno Unito è stato fatto un esperimento, "Me, You & Us", nel quale i ricercatori hanno cercato di verificare le eventuali influenza ed efficacia di una serie di lezioni, 6 di 50 minuti l'una, tenute dagli insegnanti di 16 classi di studentesse adolescenti, di 3 diverse scuole, per un totale di 261 persone. Le lezioni sono state tenute da insegnanti delle stesse scuole.

Secondo la ricerca, del King’s College London’s Institute of Psychiatry, l'insoddisfazione per il proprio corpo tra gli adolescenti è presente per il 17-33%, con valori maggiori tra le ragazze rispetto ai maschi.
Associati all'insoddisfazione ci sono la depressione, disturbi dell'alimentazione, ricorso alla chirurgia estetica, eccessi o carenze nell'esercizio fisico, obesità e relative perdite di peso in modi nocivi per la salute e tendenza a prendere l'abitudine di fumare.

Le lezioni sono state tenute dagli stessi docenti delle scuole, opportunamente preparati, ed hanno affrontato i contenuti dei media dai quali vengono i parametri che definiscono gli ideali di bellezza, analizzandone in modo critico le immagini. Ci si è confrontati sull'aspetto, la forma e la grassezza, il fare o ricevere conplimenti, con approcci psicologici positivi, mirati anche ad aumentare l'autostima e un atteggiamento positivo verso le cose.
Le altre 187 allieve ha assistito alle normali lezioni, facendo così da gruppo di controllo.

Una settimana prima di cominciare l'esprimento tutte le ragazze hanno riempito dei questionari per raccogliere informazioni sull'età, l'appartenenza etnica, e per avere un quadro dell'eventuale presenza di problemi legati all'alimentazione, come l'anoressia nervosa, la bulimia ed il mangiare in modo compulsivo. La valutazione del proprio corpo è stata fatta prima di iniziare la ricerca, alla fine, e dopo tre mesi.

I risultati hanno confermato la positività dell'esperimento: all'inizio dello studio rientravano in una situazione clinica per quanto riguarda il rapporto con il proprio corpo il 17% delle partecipanti al gruppo con le lezioni, ed il 19% di quelle del gruppo di controllo.
Alla fine, il 32% di chi aveva problemi ha mostrato sensibili miglioramenti, contro l'8% del gruppo di controllo. Un piccolo ma significativo miglioramento si è avuto sulla formazione di ideali di bellezza legata alla magrezza, e sul'autostima.

Lo studio è pubblicato sul British Journal of Psychiatry.

Positivo quindi l'esperimento, per mostrare che aiutando le ragazze a viversi meglio, non lasciandole sole in questa fase di confusione, dei risultati si ottengono, ma se non si lavora anche sui maschi i risultati saranno sempre parziali e si scaricherà il peso del problema solo sulle ragazze. E questo non è giusto.
E' solo educando anche i maschi a vedere le femmine in un modo diverso che si può pensare di aiutare le une e gli altri a rapportarsi con maggiore rispetto, beneficio e piacere reciproco.

Per saperne di più su ansia e depressione...

Sharpe H, Schober I, Treasure J and Schmidt U.
Feasibility, acceptability and efficacy of a school-based prevention programme for eating disorders: cluster randomised controlled trial
British Journal of Psychiatry

Marco Dal Negro