IL
GIALLO
Chi ama il giallo ha un
impulso ad avvicinarsi agli altri, di uscire dai
propri confini individuali, talvolta anche in modo
invadente.
Il giallo è sblocco delle tensioni, scioglimento dei
problemi, soluzione delle preoccupazioni.
curiosità sul
giallo...
E' stato dimostrato che anche il giallo, come il
rosso, aumenta la pressione del sangue, la frequenza
delle pulsazioni e della respirazione, ma lo fa in
modo meno stabile e persistente.
Inoltre il giallo produce in chi lo guarda per
qualche minuto una sensazione di calore e
benessere..
IL BAMBINO CHE SCEGLIE
IL GIALLO
Il bambino che sceglie
il giallo si trova in un periodo di grande attività
che però si manifesta con scarsa continuità.
Il piccolo che ama questo colore è speranzoso, è in
attesa di situazioni che spera gli portino gioia a
felicità maggiori. Il bambino è orientato verso il
futuro, verso il nuovo, desidera progredire, andare
avanti nelle scoperte della vita e nel suo sviluppo.
Alcune volte può essere utilizzato anche per
esprimere il desiderio di uscire da eventuali
difficoltà, di trovare una via d' uscita ai
problemi, di sollevarsi dalle tensioni attuali.
Inoltre il bambino che sceglie il giallo è proteso
verso il cambiamento, inteso come desiderio di
esperienze alternative a quelle che vive.
Chi predilige il giallo desidera anche acquisire
importanza e stima da parte degli altri e infine
sarà sicuramente un bambino che ama l' avventura e
che evaderà spesso nell' immaginazione.
IL BAMBINO CHE NON
SCEGLIE MAI IL GIALLO
Se il bambino tende a
rifiutare il giallo significa che si trova in uno
stato di delusione delle sue speranze... si sente
isolato e tagliato fuori dagli altri. Questo è uno
stato d' animo serio, capace di far perdere la
vivacità
Nel periodo caratterizzato dalla non scelta del
giallo il piccolo è facilmente irritabile, non ha
fiducia in sé stesso e crede che anche gli altri non
ne abbiano in lui. Così, per evitare eventuali
delusioni, potrà chiudersi in sé stesso ed evitare
di fare qualunque progetto, oppure a tenderà a non
agire per timore di non riuscire.
Quindi cosa deve fare l' adulto in questo caso?
E' il momento di incoraggiarlo, di trasmettere
fiducia al bambino e di stimolarlo, dopo un periodo
di quiete, a riprendersi con coraggio e a mettersi
di nuovo in gioco.
continua...
Rosalba Perrotti
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