Le
nanotecnologie sono in una fase di sviluppo
selvaggio dove tutti provano tutto e nessuno sa
quali saranno le conseguenze di quello che sta
facendo.
Sono stati creati nuovi nano-materiali, nano-farmaci,
nano-pesticidi, ma essendo il nano un mondo nuovo
nessuno ha avuto, ovviamente, la possibilità di
verificare le conseguenze derivate dall'utilizzo di
questi prodotti.
Da una parte gli scienziati hanno ripetutamente
invitato ad una estrema cautela e dall'altra chi ha
finanziato la ricerca vuole raccoglierne i frutti,
qualche volta a tutti i costi.
Ecco che per le persone normali, che sono poi quelle
che decidono, con le leggi, se permettere la
diffusione dei prodotti, e sono anche quelle che,
fidandosi di queste decisioni, se i prodotti sono
disponibili e sembrano utili, al bisogno del momento
li comprano: se fossero pericolosi non sarebbero in
vendita. No? No! Perchè nessuno lo sa ancora.
E torniamo agli scienziati.
La notizia di oggi è che alcuni di questi nuovi
materiali promettono di ridurre l'inquinamento
ambientale. Per esempio i nano-tubi di carbonio e le
nano-particelle di metalli sono candidati in prima
linea per pulire l'acqua inquinata ed i suoli.
Gli scienziati Melanie Kah, Sabine Beulke, Karen
Tiede e Thilo Hofmann, con la pubblicazione su "Critical
Reviews of Environmental Science and Technology"
(2012) di "Nano-pesticides: state of knowledge,
environmental fate and exposure modeling" pongono
dei problemi di sicurezza confermando che non se ne
sa abbastanza né sul medio né, ancora meno, sul
lungo periodo.
Il principio di precauzione suggerisce di rilasciare
nano-particelle nell'ambiente in modo limitato e
circoscritto, fino a quando non si comprende cosa
succederà e se saranno tossiche in qualche modo.
Thilo Hofmann, preside eletto della Facoltà di
Geoscienze, Geografia e Astronomia dell'Università
di Vienna, spiega che una buona comprensione dei
nano-materiali è essenziale per valutare se i
benefici sono maggiori dei potenziali rischi. Anche
se poi, facilmente, chi trae i benefici non è chi
rischia eventuali conseguenze negative.
Tra le numerose applicazioni proposte, le
nanotecnologie potrebbero rivoluzionare
l'agricoltura ed il sistema di produzione dei cibi.
Negli ultimi anni la ricerca in questi settori è
stata estremamente attiva ed ha portato, tra
l'altro, a sviluppare nuovi nano-pesticidi.
Thilo Hofmann spiega che la ricerca sui
nano-pesticidi sta avanzando ad grande velocità, nei
laboratori di agrochimica, tuttavia questi composti
non hanno ancora raggiunto la consapevolezza del
pubblico e nemmeno delle autorità statali, e tanto
meno l'hanno raggiunta i prodotti già disponibili
sul mercato. Questi nano-pesticidi hanno nuove o
aumentate proprietà e questo cambierà gli scenari in
un futuro prossimo, portando nuovi rischi e nuovi
benefici alla salute dell'uomo e dell'ambiente.
I nano-pesticidi comprendono una grande quantità di
prodotti, alcuni dei quali sono già disponibili sul
mercato. L'applicazione di questi nano-pesticidi
sarebbe la sola diffusione nell'ambiente,
intenzionale, di grandi quantità di nano-particelle ingenierizzate.
Potrebbero ridurre la contaminazione ambientale
grazie alla riduzione dell'applicazione di pesticidi
riducendo anche le perdite.
Ma i nano-pesticidi potrebbero anche creare nuovi
tipi di contaminazione dei suoli e delle acque,
persistenti nel tempo, più tossici di prima e di più
difficile rimozione.
L'attuale livello delle conoscenze non permette di
pesare vantaggi e svantaggi derivati dai
nano-pesticidi. Per arrivare alla comprensione delle
conseguenze è necessario comprendere meglio
l'impatto nel luogo e nel tempo di queste sostanze.
L'adeguatezza della attuale regolamentazione di
queste sostanze dovrebbe essere analizzata in modo
da rendere possibili eventuali distinguo.
La ricerca sui nano-pesticidi è perciò una priorità
per poter preservare la qualità sia della catena
alimentare che dell'ambiente.
Per saperne di più
Publication in "Critical Reviews in Environmental
Science and Technology" Nano-pesticides: state of
knowledge, environmental fate and exposure modeling:
Melanie Kah, Sabine Beulke, Karen Tiede and Thilo
Hofmann. Critical Reviews of Environmental Science
and Technology (2012)
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/10643389.2012.671750
(MDN)
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