Gli Stati Uniti hanno nel tempo
delocalizzato molte produzioni in Cina, per
reimportarne i prodotti finiti, ma insieme alle
merci è ritornato indietro anche l'inquinamento.
La Cina dal satellite - credito: NASA/NOAA
La
Cina è il maggiore produttore mondiale di
inquinamento atmosferico antropogenico, prodotto
cioè dall'uomo ed 1/3 dei gas con effetto serra
prodotti in Cina proviene da aziende che lavorano
per l'esportazione, almeno secondo i dati del gruppo
di ricerca anbientale U.S. Worldwatch Institute, e
gli stabilimenti che bruciano carbone rappresentano
la maggiore fonte di inquinanti atmosferici.
Forse non conoscevamo i numeri, ma quasi tutti
sapevamo che la Cina ha un grosso peso
nell'inquinamento dell'aria.
Ma forse non avevamo pensato che buona parte di
questo è causato dalla produzione di prodotti
destinati all'esportazione in tutto il mondo, e
quindi, indirettamente, siamo noi a crearla, o
meglio, ad esserne almeno in parte responsabili.
Gli Stati Uniti, come noi, hanno sempre pensato che
fosse un problema squisitamente cinese che
fortunatamente non li riguardava, ma sfortunatamente
non è così.
Bisogna ricordare che l'inquinamento dell'aria non
sta fermo e che basta un po' di vento per spostarlo,
se poi sidirige verso est, nel giro di qualche
giorno dalla Cina arriva negli U.S..
Su
Proceedings of the National Academy of Sciences è
stato pubblicato uno studio realizzato da
ricercatori del Regno Unito, della Cina e degli U.S.,
che ha analizzato l'impatto su tutta l'atmosfera
delle emissioni atmosferiche inquinanti legate al
commercio, collegando l'analisi economica delle
emissioni ad un modello di trasporto atmosferico
delle sostanze chimiche.
I ricercatori hanno trovato che, nel 2006, il 36%
del biossido di zolfo, il 27% degli ossidi di azoto,
il 22% del monossido di carbonio ed il 17% del
nerofumo emessi in Cina, erano collegati alla
produzione di meci per l'esportazione.
Per ognuno di questi inquinanti circa il 21% delle
emissioni cinesi legate all'esportazione riguarda
merci che vanno negli Stati Uniti.
I
modelli di studio dell'atmosfera mostrano che il
trasporto dell'inquinamento legato a merci cinesi ha
contribuito, nel 2006, per il 3-10% delle
concentrazioni medie annuali di solfati superficiali
e per lo 0,5-1,5% dell'ozono negli Stati Uniti della
costa occidentale.
Questa quota di inquinamento corrisponde anche ad un
giorno in più di sforamento dai limiti del 2006
nell'area di Los Amgeles e di molti Stati della
costa occidentale.
Su
base quotidiana la quota di inquinamento dalla Cina
agli Stati dell'ovest ha rappresentato il 12-25%
delle concentrazioni dei solfati.
In
seguito alla delocalizzazione delle produzioni U.S.
nel 2006 gli Stati della costa orientale hanno visto
una diminuzione dell'inquinamento, mentre quelli
dell'ovest, un aumento.
Tutto ciò nel 2006, considerando solo l'inquinamento
atmosferico, ma oggi siamo nel 2014 e lo sviluppo
cinese in questi anni è stato tumultuoso, così come
le esportazioni, tutte le esportazioni.
Per
saperne di più
PNAS - China’s international trade and air pollution
in the United States
(MDN)
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