Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha
condotto un'indagine sull'inquinamento domestico.
Raccomandazioni e suggerimenti per tutelare la
salute di milioni di uomini e donne impegnati
quotidianamente nella cura dell'abitazione.
Oggi i riflettori sono puntati sullo smog, ma i
pericoli per la nostra salute non vengono solo
dall'esterno, come rivela un'indagine
sull'inquinamento domestico condotta da Carla
Iacobelli, del Servizio Prevenzione e Protezione del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha preparato
un dossier sull'argomento.
In teoria le sostanze nocive sono moltissime,
soprattutto se usate in maniera impropria. Pensiamo,
ad esempio, alla cucina: griglie spargifiamma,
fornelli, caldaie, tubi di raccordo del gas, cappe
di aspirazione possono diventare, se trascurati,
particolarmente pericolosi. O al riscaldamento:
caminetti, stufe, caldaie sono in grado di
sprigionare, in mancanza di adeguata manutenzione,
particelle molto dannose, contrastate solo in parte
dalle piante, che contribuiscono a purificare
l'aria.
Molta attenzione richiedono anche le cosiddette
particelle sospese: polvere, nerofumo, esalazioni
possono giocare un brutto tiro come anche i prodotti
per la cura della persona: acqua ossigenata
(impiegata per decolorare i capelli), acetone
(presente nelle lacche), metil acetato (utilizzato
nei profumi) etil acetato (smalto delle unghie) sono
potenzialmente dannosi, e persino il talco può far
male se respirato a lungo.
L'indagine del CNR mette poi in guardia dal rischio
connesso agli alimenti: controllare sempre data di
scadenza, chiusura e integrità del contenitore dei
prodotti preconfezionati; lavare bene frutta e
verdura, anche con sapone neutro (ottimo contro i
pesticidi); cuocere bene i prodotti; evitare di
riscaldarli più di una volta o di tenerli esposti
all'aperto troppo a lungo sono le regole da seguire
accuratamente.
Un capitolo particolarmente delicato è poi quello
dei prodotti per la pulizia della casa, per lo più
di natura chimica: acido muriatico, soda caustica,
ammoniaca, varechina, formalina, soda solvay sono le
sostanze per la disinfestazione che possono avere
effetti negativi per la salute e l'ambiente. La
raccomandazione è di leggere attentamente le
etichette, di evitare se possibile gli spray, di
conservare i prodotti ben chiusi e fuori della
portata dei bambini e soprattutto di impiegare in
alternativa prodotti naturali come aceto bianco
(macchie sui tappeti o pipì di cani e gatti),
bicarbonato (per liberare gli scarichi intasati) o
bianco di Spagna (per la pulizia di vetri, specchi o
argenteria).
Impossibile tralasciare poi il problema degli
ambienti chiusi: le nostre camere possono infatti
riempirsi facilmente di ossidi di zolfo, azoto o
carbonio, che derivano dalla combustione (ad esempio
legno, carbone ma anche carne bruciata); oppure di
formaldeide, la principale componente delle colle
usate nella fabbricazione di diversi mobili. Il
consiglio dell'esperto è di arieggiare sempre bene i
locali, soprattutto in presenza di moquette e di
privilegiare per quanto possibile mobili in legno
massiccio o truciolato "anziano".
Il dossier del Cnr elenca poi ovviamente i pesticidi
usati nelle abitazioni o in giardino, i detersivi
per il lavaggio e la pulitura a secco, le sostanze
impiegate per il Fai-da-te e, per i fortunati che
possono permettersela, quelle utilizzate per la
pulizia della piscina.
"Il suggerimento finale - precisa la ricercatrice
del Cnr, - è di utilizzare con cautela tutti i
prodotti non completamente naturali. Anche se il
pericolo per la salute dipende molto dalle
situazioni specifiche, ed è strettamente correlato
alla durata dell'esposizione e alle condizioni
fisiologiche delle persone"
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