Reintrodurre in Italia la coltura della canapa
sativa per uso tessile e industriale, in quanto
pianta dalle molteplici applicazioni e amica
dell'ambiente, con un mercato potenziale di oltre
300 miliardi di lire. E' questo, in sintesi,
l'appello lanciato a Roma da Legambiente e da Gruppo
Fibranova. La campagna "La canapa per un mondo più
pulito" chiede di incentivare la coltura e
l'utilizzo della canapa anche in Italia. Il motivo?
Così i promotori spiegano le loro ragioni: "Dalla
canapa è possibile ottenere molti prodotti diversi,
tra cui alcuni sostituti di materie prime
tradizionali: è il caso del carburante a base di
canapa che, a differenza del petrolio, non dà luogo
a emissioni inquinanti; dell'utilizzo della pianta
come sostituto delle componenti in plastica delle
autovetture o della sua applicazione nell'edilizia,
dove viene usata per costruire tetti, solai e muri,
al posto del cemento. La canapa, inoltre, è una
grande produttrice di biomassa, non necessita di
sostanze chimiche, gli scarti dei suoi processi di
lavorazione sono totalmente riciclabili. A tutto
questo, va aggiunta l'alta redditività: da un ettaro
di terreno coltivato, si possono ottenere fino a 80
quintali di prodotto". "Da sempre - spiega Ermete
Realacci, Presidente nazionale di Legambiente - la
nostra associazione segue con interesse le
produzioni agricole e industriali a basso impatto
ambientale. Questo della canapa è quindi un settore
che incontra il nostro parere favorevole grazie alle
sue caratteristiche di coltivazione pulita".
Fonte Legambiente
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