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Acqua. Legambiente: le sorgenti? Sono piu' inquinate dei fiumi

 

Il consumo d'acqua nel mondo e' raddoppiato, dal 1960 a oggi, ma in 29 nazioni, in gran parte africane ,solo un abitante su quattro ha facile accesso all'acqua potabile. 
Il problema della potabilita' e' "la questione piu' importante fra quelle che metteranno in crisi la sicurezza dell'umanita' nel prossimo quarto di secolo". I fiumi, insomma, sono sporchi, ma le sorgenti soffrono di un inquinamento piu' subdolo e piu' duraturo. E' questa, in sintesi, la valutazione diffusa da Legambiente, in occasione della giornata mondiale dell'acqua. 
Il 97% di tutta l'acqua dolce presente sul pianeta si trova nelle falde dove l'inquinamento e' generalmente irreversibile poiche' il tempo medio di rinnovo completo e' di 1.400 anni contro i soli 20 giorni dei fiumi: come dire che ora stiamo ancora bevendo la pioggia caduta alla fine dell'impero romano. Sfruttare la falda acquifera per rispondere alla sete di oggi, fa rilevare il rapporto di Legambiente, significa sottrarre acqua alle generazioni future. Ma si fa tranquillamente un po' dovunque: piu' del 95% della popolazione rurale negli stati uniti estrae la propria acqua potabile dalle falde sotterranee, in l'Asia dipende dalle falde il 30% del consumo complessivo, mentre megalopoli come Citta' del Messico, Lima o Jakarta utilizzano 100% acqua di falda. 
A minacciare l'acqua fossile, secondo l'associazione ambientalista, e' soprattutto l'irrigazione agricola, cui va globalmente il 70% del prelievo di pozzi e fiumi. 
A rendere pericoloso l'utilizzo di acqua di falda e' l'inquinamento "spesso irreversibile" da agenti chimici, magari accumulati 30 o 40 anni fa. Cosi' in quasi tutti i continenti, i figli di chi ha gettato DDT sui campi se lo ritrovano nel bicchiere. In alcune regioni indiane, come il bengala, si rilevano concentrazioni dell'insetticida di 4.500 microgrammi per litro, migliaia di volte superiori ai livelli di sicurezza. Ma anche i nitrati, sospetti di trasformazioni in grado di provocare tumori all'apparato digerente, invadono le acque sotterranee: in Danimarca le concentrazioni sono triplicate in 60 anni, in piu' del 15% dei campioni di acqua di falda superficiali degli USA vi sono quantita' tali (10 milligrammi per litro) da provocare la cianosi, mentre nello Yucatan, regione forestale del Messico, in piu' della meta' dei pozzi si registrano livelli di 45 milligrammi litro. 

 

 

 


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