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Amazzonia sull'orlo del collasso

 

Secondo uno studio di James Alcock, docente di scienze ambientali della Penn State University ad Abington, la foresta amazzonica è vicina al collasso.
In base a un modello matematico messo a punto per studiare l'effetto della deforestazione condotta dall'uomo, si evidenzia come senza una immediata azione per cambiare l'attuale pratica agricola, lo sfruttamento delle miniere e il taglio e trasporto degli alberi, la foresta arriverà al punto di non ritorno entro 10-15 anni, per poi scomparire entro 40-50 anni. Finora si stimava che un periodo di 75-100 anni separasse l'Amazzonia dal deterioramento totale. Le foreste pluviali dipendono dagli alti livelli di precipitazioni: trattengono parte dell'acqua caduta e la rimettono nell'atmosfera. Senza una base di vegetazione in salute, aumenta la dispersione dell'acqua al suolo e si creano le premesse per una foresta altamente instabile. "A causa del modo in cui la foresta tropicale funziona - spiega Alcock - la capacità di riportare l'acqua nell'atmosfera dipende dagli alberi: l'interdipendenza con il clima è così forte che per le foreste il pericolo è molto più vicino di quanto ci si possa aspettare. Purtroppo si può fare ben poco, a causa delle condizioni economiche del Brasile. Si tratta di un problema molto difficile da risolvere: non è possibile dire 'preserviamo le foreste' a persone che non hanno i mezzi per sostentarsi." 

 

 

 


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