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Legambiente: il 30% dei rifiuti italiani non si sa dove va a finire

 

Secondo il rapporto di Legambiente "Ecomafia 2001", sono oltre 35 milioni le tonnellate di rifiuti (soprattutto speciali), pari al 30% di quelli prodotti ogni anno in Italia, che sono smaltite in modo illecito o criminale. 
Nel 2000 - evidenzia il rapporto - sono state accertate 1.961 infrazioni nel ciclo dei rifiuti e sono stati eseguiti 778 sequestri per un valore di 48 miliardi. 
La criminalità organizzata non si accontenta più del solo smaltimento, ma sta estendendo il suo intervento anche alle altre fasi del ciclo. 
Ci sono inoltre segnali che mettono in luce un ulteriore aspetto del fenomeno: quello delle cosiddette rotte internazionali. "Abbiamo individuato l'esistenza di vie internazionali di smaltimento illegale dei rifiuti - ha detto Enrico Fontana, responsabile ufficio ambiente e legalità di Legambiente - queste vie hanno nel nostro Paese un punto di partenza e di transito, e sono indirizzate verso stati già segnati da gravissime crisi, come la Somalia". Inchieste tuttora in corso hanno messo in evidenza anche l'esistenza di traffici verso Malawi, Zaire, Sudan, Eritrea, Algeria e Paesi del Maghreb. Lo smaltimento illecito di rifiuti - spiega il rapporto di Legambiente - riguarda anche altri Paesi europei, come per esempio Danimarca, Olanda, Germania e Belgio".
Un primo passo per inasprire la lotta alle ecomafie è stato fatto con l'approvazione del "collegato verde" che in mancanza dell'approvazione complessiva del disegno di legge che introduce nel codice penale i reati ambientali, stabilisce pene piu' severe (da uno a sei anni di carcere) per chi ottenga "un ingiusto profitto" da attivita' connesse a trasporto e gestione illecita di rifiuti.

 

 

 


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