Uno studio condotto da Ray Ackhurst, presso il
centro di entomologia CSIRO a Canberra, ha
dimostrato che gli insetti della specie Heliothis
hanno sviluppato resistenza ai pesticidi utilizzati
per il cotone Biotech.
Come accade con qualsiasi insetticida, anche nel
campo delle biotecnologie esiste un certo numero di
specie di insetti che sviluppano resistenza.
Attualmente, i livelli di resistenza registrati sono
bassi, tuttavia vaste coltivazioni di cotone Biotech
potrebbero avere conseguenze dannose. Infatti,
attraverso la riproduzione degli esemplari
sopravvissuti ai pesticidi queste caratteristiche
verrebbero trasmesse ad intere specie. In
particolare, i risultati degli esperimenti hanno
dimostrato che dopo 21 generazioni, i livelli di
resistenza avevano raggiunto un valore 300 volte
superiore rispetto a quelli sviluppati dalle prime
generazioni. Inoltre, si è visto che la frequenza in
cui si verificano fenomeni di resistenza rimane
bassa per molto tempo per aumentare di colpo
all'improvviso, con il conseguente rapido declino
dell'efficacia del prodotto. Le conclusioni a cui lo
studio è approdato sono dunque che la resistenza ai
pesticidi sviluppata dagli insetti potrebbe
rappresentare un problema dalla portata
significativa fra 4/5 anni se esso non verrà
affrontato adeguatamente.
Un'altra ricerca svolta nel Canada Occidentale, ha
rilevato che le specie più comuni di erbacce sono
diventate le più difficili da eliminare. A tutt'oggi,
in 45 villaggi sono state riscontrate ben 253 specie
di erbacce resistenti agli erbicidi e, quel che è
peggio, il problema minaccia di assumere proporzioni
consistenti dal momento che alcune specie hanno
persino mostrato i primi segni di resistenza
multipla.
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