Negli ultimi giorni del
suo mandato, il presidente uscente Bill Clinton ha
dichiarato vietati lo sfruttamento forestale e la
costruzione di nuove strade su un insieme di
territori pari a 15 milioni di ettari, un'area pił'
grande di tutti i parchi nazionali statunitensi
messi insieme.
Il divieto riguarda tratti di foresta di circa 40
stati, tra cui , buona parte del Tongass National
Park (Alaska), parte della Bitterroot National
Forest nell'Idaho
L'industria del legname ha protestato contro il
provvedimento e il senatore dell'Alaska, Frank
Murkowski, ha detto che sarą' oggetto di scontro in
tribunale.
Il nuovo presidente Bush, che si insedierą alla Casa
Bianca il prossimo 20 gennaio, ha dichiarato che
rivedra' ognuna delle nuove regole che Clinton ha
istituito nel periodo finale della sua presidenza, e
che non le porterą' avanti.
Inoltre Bush ha dichiarato di voler trovare pił'
modi per incrementare la produzione petrolifera,
anche sfruttando territori protetti.
Dall'altra parte Clinton ha dichiarato "Abbiamo
salvato alcuni dei gioielli nazionali, come le
barriere coralline delle Hawai e della Florida, o i
boschi "rossi" della California e i canyons in Utah,
ora ci si aspetta che il presidente uscente dichiari
5 aree protette monumenti nazionali prima di
lasciare la casa Bianca, tra cui l'importante
riserva nel Mar Artico in cui Bush vuole avviare lo
sfruttamento petrolifero. Una volta monumento
nazionale, le aree protette non potrebbero pił
essere sfruttare in alcun modo.
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