Il governo rosso-verde tedesco ha dichiarato guerra
alle lattine e ai vuoti a perdere introducendo un
deposito obbligatorio a partire dal primo gennaio
2002.
Questa iniziativa, è parte integrante della riforma
dell'ordinamento sulle confezioni dei prodotti, ma
non è ancora stata approvata dai due rami del
parlamento, Bundestag e Bundesrat. Appena questo
provvedimento è stato reso pubblico, i
rappresentanti del commercio e dell'industria hanno
annunciato che daranno battaglia alla decisione
perché secondo loro essa comporterà dei costi
elevati che si ripercuoteranno sul consumatore
finale sotto forma di rincaro.
Se il provvedimento sarà approvato, dal primo
gennaio prossimo tutte le lattine e le bottiglie a
perdere saranno caricate di un deposito di quasi 500
lire del doppio per quelle da un litro e mezzo. Le
bottiglie di vetro (quali quelle per vino, spumante
e alcool), così come pure le confezioni di cartone
saranno esonerate dalla misure perché considerate
già "ecologicamente vantaggiose".
Questa decisione è stata presa perché il governo
tedesco si è accorto che da anni le quote dei vuoti
riciclabili sono in forte regresso. Stando alla
normativa in vigore, infatti, almeno il 72 % delle
confezioni di bevande dovrebbe essere riciclabile.
Per acqua minerale e birra questo minimo non è stato
raggiunto né nel '97 né nel '98 e un deposito per
queste categorie era già previsto nel vecchio
regolamento.
Il ministero dell'ambiente spera così ora di
incentivare consumatori e produttori al multiuso dei
vuoti. Secondo le industre, i costi supplementari
che le aziende dovranno affrontare graveranno per
forza di cose sulle tasche dei consumatori. Il
ministero dell'ambiente sottolinea che gli
investimenti per l'operazione di recupero dei vuoti
costerà circa 2,08 miliardi di marchi (oltre 2.000
miliardi di lire), per le imprese la nuova norma
significherà un aumento di 1,84 Pfennig per
confezione.
Nel '98 sono stati consumati in Germania circa 32
miliardi di litri di bevande, di cui la maggior
parte (22,5 miliardi di litri) in confezioni
riciclabili. I rimanenti 9,5 miliardi di litri erano
rappresentati dai vuoti a perdere.
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