Lo scorso 20 giugno la commissione industria del
Parlamento europeo ha votato contro la possibilità
che i rifiuti possano essere considerati energia
rinnovabile. Il voto impedisce l'utilizzazione dei
finanziamenti accordati dalla Direttiva sulle fonti
rinnovabili di energia, a quanti allestiscano
inceneritori (privati ma sopratutto pubbliche
amministrazioni).
La votazione del 20 giugno ribadisce la netta
contrarietà del Parlamento alla assurda
classificazione dei rifiuti come fonte rinnovabile
di energia, classificazione che viene invece
richiesta da tutti i ministeri rilevanti
(industria/energia e ambiente) dell'Unione.
Per i ministri membri del Consiglio d'Europa, sono
biomasse, cioè fonti rinnovabili di energia, i
rifiuti che semplicemente presentano frazioni
marcescibili.
Parlamento europeo e Consiglio procedono quindi
all'approvazione della Direttiva, schierati su
posizioni opposte. Per imporre il suo punto di vista
il Consiglio può ormai solo azzerare l'intero lavoro
preparatorio della Direttiva. E' una soluzione che
può avverarsi, ma creerebbe gravi imbarazzi poiché
la Direttiva in questione e' il solo atto concreto
che l'Unione sta realizzando in materia di
protocollo di Kyoto.
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