I risultati degli studi effettuati dal National
Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa)
americano prevedono che si possa formare un buco
nella fascia di ozono anche sul circolo polare
Artico.
I ricercatori hanno individuato sopra il Polo Nord
in alcune nubi stratosferiche polari (Psc),
particelle insolitamente grandi - fino a 20 micron
di diametro - costituite da acqua, acido nitrico e
acido solforico.
Normalmente le particelle che costituiscono le Psc
sono 3000 volte più piccole, quelle dell'Artico
invece, così grandi e pesanti, precipitano al suolo
molto rapidamente, sottraendo azoto dall'atmosfera.
Le particelle d'azoto contribuiscono ad imprigionare
il cloro e il bromo, rilasciati dai composti chimici
dispersi nell'aria dalle attività umane, e che sono
tra le cause del consumo dello strato di ozono.
Quindi la sottrazione di azoto, sarebbe un agente
indiretto nel processo di distruzione dell'ozono.
Ora per gli studiosi è necessario capire come questo
sistema reagirà al carico dei gas serra che
riscaldando gli strati più bassi dell'atmosfera,
raffreddano la stratosfera e favorendo così la
precipitazione dell'azoto, che avviene a basse
temperature.
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