Aiutato dal caldo che ha caratterizzato i giorni
scorsi, l’ozono ha superato in diverse città
italiane la soglia di attenzione fissata in 180
microgrammi per metro cubo d’aria.
Alla base di questo fenomeno stanno le emissioni di
idrocarburi di automobili e processi industriali,
che in condizioni climatiche di stabilità
atmosferica ed alta irradiazione solare, portano
alla formazione di inquinanti fotochimici tra cui
l’ozono.
Ma a differenza di inquinanti come benzene e
monossido di carbonio, che sono controllabili
bloccando le sorgenti locali (il traffico
automobilistico), per l'ozono servono provvedimenti
più complessi, su una scala spaziale piu' ampia di
quella metropolitana, che puo' essere regionale o
addirittura internazionale, soprattutto in Italia,
dove le caratteristiche climatiche (elevata
irradiazione e, in estate, scarsa circolazione
d'aria) la rendono piu' esposta di altri Paesi
europei al rischio-ozono.
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