Presentiamo mappa del federalismo ecologico in
Italia è redatta il periodico "Modus Vivendi"
Ecco la situazione regione per regione.
VALLE D'AOSTA - Non ha applicato la legge
urbanistica e il piano paesistico. E' poco attenta
anche in fatto di rifiuti solidi urbani: la raccolta
differenziata non supera il 10%.
PIEMONTE - Insieme alla Liguria, è la regione
capofila della politica di "dismissione" delle aree
protette. I relativi stanziamenti sono scesi da 30 a
24 miliardi; quelli per l'ambiente sono passati da
141 a 60 miliardi, a discapito dell'economia montana
(da 21 a 6 miliardi).
LIGURIA - Parchi sempre più ridotti per favorire gli
interessi dei cacciatori. Secondo i dati pubblicati
dal periodico, per esempio il parco di Portofino è
diminuito di circa 1/5, il Parco dell'Aveto di circa
1/4.
LOMBARDIA - Nodo pesante è l'urbanistica. Inoltre,
non è stato approvato il piano paesistico. Per
quanto riguarda i parchi, la metà di quelli
individuati non è stata istituita. Bocciature anche
per la questione Malpensa, l'inquinamento acustico e
i rifiuti.
TRENTINO ALTO ADIGE - Bene la politica dei pannelli
solari: in Sud Tirolo quelli per la produzione di
acqua calda coprono 11 mila metri quadri. Critica la
situazione trasporti, fatta eccezione per la
mobilità ciclabile. Bene sul fronte elettrosmog e
ogm. Fiore all'occhiello del Trentino, invece,
proprio la politica dei trasporti.
FRIULI VENEZIA GIULIA - Situazione preoccupante per
i parchi. Non va meglio in campo energetico. Dieci
in condotta, invece, nel settore alimentare: la
regione ha detto sì all'etichettatura e ai cibi
biologici.
VENETO - Resta alta l'attenzione sul trasporto a due
ruote; buoni i risultati della raccolta
differenziata e del riciclaggio. La zona di Padova è
in cima alla classifica nazionale per sensibilità
ecologica.
EMILIA ROMAGNA - Una regione dove è possibile
"tirare un sospiro di sollievo" - sostiene il
periodico - che ricorda la firma della convenzione
tra regione ed Enea, l'impegno nella bioedilizia, la
protezione dagli incendi boschivi e la mobilità.
Avviata, inoltre, una campagna di educazione
alimentare nelle scuole.
TOSCANA - Fiore all'occhiello della regione sono
alimentazione e agricoltura biologica. Da
affrontare, invece la questione cave. Attiva sul
fronte elettrosmog e pesca, qualche problema su
smaltimento dei rifiuti ed energia.
MARCHE - Punto dolente della regione, il capitolo
venatorio e la politica delle aree protette.
Laboratorio ideale, invece, per quanto riguarda il
piano dei trasporti. La regione è stata la prima a
vietare la coltivazione di ogm, ad escluderli dalle
mense pubbliche e ad aver promosso l'agricoltura
biologica.
UMBRIA - In attesa di essere discusse numerose
proposte di legge "verdi" sui campi
elettromagnetici, ogm, urbanistica e paesaggio,
inquinamento luminoso e biodiesel. Preoccupano la
gestione del post-sisma, la mancanza di piani di
gestione territoriale e la pesca con la "scossa
elettrica".
LAZIO - Con il 12% di natura protetta, è tra le
regioni più verdi d'Italia, ma ultimamente il
territorio dei parchi è stato ridotto e continua il
braccio di ferro su quello di Bracciano - Martignano.
Molti gli investimenti sul trasporto pubblico.
ABRUZZO - Bene per quanto riguarda la tutela del
verde, con i suoi tre parchi nazionali e il parco
regionale Velino - Sirente, oltre alle tante riserve
naturali e aree protette. Preoccupa molti comuni,
invece, l'assetto idrogeologico.
MOLISE - Qualcosa si muove nel settore rifiuti: un
piano di emergenza dovrebbe aiutare a superare la
difficoltà di inserire impianti di riciclaggio in un
territorio troppo poco esteso.
CAMPANIA - Vanno e vengono - sottolinea il periodico
- le emergenze ambientali. Male sul fronte
discariche, abusivismo edilizio e scempio del
territorio e, in generale, sullo sviluppo
urbanistico, spesso privo di pianificazione.
PUGLIA - Preoccupa la presenza di cave in alcune
zone della regione, che hanno alterato il ciclo
dell'acqua potabile. Quelle abbandonate spesso sono
usate come discariche. Da anni è in sospeso il parco
dell'Alta Murgia, previsto da una legge del '98. È
emergenza per la gestione dei rifiuti e dell'acqua.
BASILICATA - Al contrario delle altre regioni del
Mezzogiorno, sembra avere approfittato dei fondi
europei per iniziative di sviluppo in campo
ambientale. Hanno avuto successo i piani
territoriali e di monitoraggio ambientali per gli
impianti di Melfi e le zone della Val d'Agri.
CALABRIA - Il 99% delle aree protette è stato
istituito con leggi statali; male anche sul fronte
dei rifiuti e della raccolta differenziata, Infine,
dei 700 depuratori d'acqua ne funzionano 20.
SICILIA - Nelle aree protette esistono limiti molto
più rigidi che altrove a difesa del territorio, meno
per l'edilizia. Fanno parlare la questione dei
condoni edilizi e le demolizioni delle costruzioni
abusive. Continua l'emergenza rifiuti.
SARDEGNA - Ritardo, riconosciuto anche dalla
Commissione europea, nella manutenzione e sviluppo
delle ferrovie sarde. Crisi idrica e pochi i fondi
per le fonti rinnovabili: il potenziale nello
sfruttamento dell'energia eolica, solare e delle
biomasse potrebbe farne una regione all'avanguardia
nel Mediterraneo.
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