Ogni
italiano getta via in un anno mediamente 466 Kg di
rifiuti, per un totale nazionale di 27 milioni di
tonnellate. Gran parte dei materiali scartati e'
costituita da imballaggi usa e getta. La riduzione
dei rifiuti a monte e' l'unica strada da seguire,
come dimostrano molte esperienze straniere: in
Germania, a seguito del Decerto Toepfer, nella
provincia di Ebersberg si e' arrivati a ridurre ad
un sesto il quantitativo di rifiuti prodotti, mentre
a in Svezia, ad esempio, le bottiglie in PET vengono
sterilizzate e riusate dalle 20 alle 30 volte prima
del riciclaggio.
La situazione italiana è caratterizzata da una forte
dipendenza dalle discariche, incentivi
all'incenerimento e poco sostegno alla raccolta
differenziata.
Secondo il WWF, bisogna intervenire con una seria
azione volta a prevenire la produzione dei
prevedendo forti incentivi fiscali per le aziende
che chiudono il ciclo, nonché incentivando il vuoto
a rendere e gli imballaggi riutilizzabili. In nome
di una serie di enormi interessi economici, gli
sforzi principali vanno invece nella direzione della
distruzione camuffata in produzione energia, in
quella dello smaltimento e, in modo assai poco
incisivo, in quella della raccolta differenziata e
del riciclaggio che stentano ad essere avviati in
maniera adeguata.
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